Parte 7 archivio editoriali vespa forever

 

70° Pensiero al vento

Four seasons of Vespa ...

Non per tutti sono solo retaggio del passato, le immagini di Vespe e Lambrette guidate con disinvoltura anche nelle stagioni fredde e umide, con il classico foglio di giornale sotto il maglione.
Pensare alla Vespa non tanto come mezzo di trasporto, ma piuttosto come una sorta di gioiello, di "status symbol"da sfoggiare esclusivamente sotto il sole estivo,
è diventato più facile, da quando oltre alla "vintage mania", favorita da demagogiche e devastanti (anche sotto il profilo culturale) "rottamazioni"
e dal fatto che purtroppo il lumicino di speranza che la casa madre continui a produrre Vespe tradizionali appaia sempre più flebile,
ha fatto si che solo chi è armato di autentica passione e amore verso questo scooter, continui a viverlo per come era stato concepito: trecentosessantacinque giorni all' anno.
La primavera, la stagione delle speranze ed entusiasmi, ha dato il nome ad uno dei più sognati e desiderati modelli, e in quel nome è racchiusa tutta la sua poesia..
L' estate, con l' allegria delle sue giornate piene, rigurgitanti di vita, la vede protagonista indiscussa delle strade e di tante avventure.
L' autunno, col suo velo di malinconia, mitigata dagli splendidi colori della natura, ha bisogno di lei per condurci nei luoghi più romantici dove assaporarli pienamente.
L' inverno con il freddo e la brina, che ci fanno stringere di più i denti, ma allo stesso momento aprire il cuore e la mente verso orizzonti meno scontati e sogni da realizzare, ci vede ancora in sella a fendere con la fioca luce rotonda la nebbia che incanta un paesaggio spesso fiabesco.
Ogni stagione ha il suo fascino, non sempre ce ne rendiamo conto,
la Vespa ci aiuta a coglierlo.
Grazie ancora fedele compagna!

Gianluca

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69° Pensiero al vento

Si è molto parlato,
anzi in realtà in un primo momento si è fatto di tutto affinchè nessuno ne parlasse, ma grazie ad internet e anche al contributo di VespaForever, si è finalmente preso coscienza di quanto discriminatoria, eccessiva e iniqua fosse la nuova legge che prevede la confisca dei motoveicoli. ( qui, la storia completa )
Bene, adesso i giornali ne parlano come fosse una grande conquista, facendo credere che la legge sia stata abolita e tutto tornato come prima,
rendendo giustizia a chi si sentiva minacciato e discriminato da un provvedimento che poteva colpire chiunque si distraesse un attimo,
ma purtroppo non è vero.
La confisca è stata trasformata in fermo amministrativo per tre mesi, durante i quali la Vespa, Harley o cinquantino che sia, sarà "custodito" probabilmente all' aperto da ditte incaricate,
si dovrà pagare una forte sanzione e le spese di custodia, inoltre se entro il brevissimo termine stabilito, non verrà ritirato ( uno può trovarsi anche senza denaro, credo..) verrà definitivamente confiscato.
Chi avesse la sventura di essere beccato 2 volte nel corso di due anni a grattarsi il naso, o sistemarsi il casco, si troverà comunque con il veicolo confiscato.
La confisca immediata resta per chi utilizza il mezzo per commettere reati o guida in stato di ebbrezza.
Ciliegina sulla torta, non sarà più possibile fare ricorso al Giudice di Pace contro il provvedimento. Un nobile segno di democrazia!
Allora cosa è cambiato?
Qualcosa, ma ben poco se ci pensiamo bene!
Se la legge era incostituzionale perchè non garantiva la parità di trattamento rispetto agli automobilisti ed eccessiva,
con queste modifiche qualcuno si sente di dire che sia costituzionalmente corretta adesso?
E le associazioni ( che paghiamo ogni anno con l' iscrizione) cosa hanno fatto?
Pochissimo credo io, anche se si dicono soddisfatte... ma di cosa?
Spero che almeno loro siano in buona fede e solo per avere raggiunto un minimo cambiamento, credano il problema sia risolto.
Purtroppo bisognerebbe ricominciare da capo
e la confisca, per qualunque infrazione, dalla più banale alla più grave, secondo il mio modesto parere è sinonimo di vendetta,
non certo una cosa di cui vantarsi, non certo un segno di civiltà e rispetto del cittadino contribuente.
Ma sono convinto tutto verrà presto dimenticato,
come sempre accade ci abitueremo a vivere con un po' di libertà in meno, tanto ormai l' andazzo è questo: basta un po' di fumo negli occhi e tutti "vissero felici e contenti".
Egregi signori di sinistra, di centro e di destra, i miei complimenti!

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68° Pensiero al vento

Quasi 6 anni sono passati dal giorno in cui ho pensato di creare un luogo di ritrovo per appassionati di Vespa,
da quando, non contento di guidare semplicemente la Vespa, cercavo su internet notizie e altri che condividessero la mia passione.
Tanti, tantissimi contatti, migliaia di lettere in questi anni, sono ancora conservate su qualche cd rom, a testimonianza di quanto interesse suscitasse e continui a farlo, questo mezzo di trasporto diventato leggendario.
Catalogarle è impensabile, ma ogni tanto ne leggo una a caso, così mi tornano in mente persone con le quali avevo ottimi e continui rapporti, quante birre promesse, quanti "se passi dalle mie parti", sono stati scavalcati da altre conoscenze più vicine nel tempo, ma a loro volta finite così come erano iniziate, improvvisamente e per caso.
Non sono mancati contatti "importanti," promesse troppo belle per potere avverarsi, cadute nell' oblio.
Certo la Vespa mi ha dato tantissimo, dai sogni di bambino, fino al primo "viaggio", dalle lunghe scampagnate inebrianti con ritorno a tarda notte, al piacere che provo ogni giorno usandola come primo mezzo di trasporto, ....fino a questo sito.
Dove sono però adesso tutti i vecchi compagni di "strada" incontrati grazie a "vespaforever"?
Avolte me lo domando. La passione è tramontata per loro, si sono forse omologati su un bel plasticoso scooterone 4 tempi?
Mi auguro di no e non mi sento di contattare neanche coloro con cui avevo i rapporti più amichevoli,
ho sempre avuto il timore di disturbare o di ricevere risposte che lasciano l' amaro in bocca, (tipo la classica "mailbox full"),
approfitto allora di questo spazio per mandare loro un cordiale saluto, risentirsi sarebbe bello dopo tanto tempo,
se mai faranno un salto ancora su queste pagine, io ci sono sempre !

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67° Pensiero al vento

Le persone anziane dicono spesso "si stava meglio quando si stava peggio",
non sono anziano ma a volte condivido questo adagio.
L' ultima occasione che mi ha lasciato l' amaro in bocca, parlo di Vespe e motori, altrimenti il campo sarebbe troppo vasto, è stata la notizia delle ultime modifiche a questo codice della strada in continua "evoluzione", se evoluzione si può definire.
A qualcuno, esasperato dal traffico, dai rumori, dall' indisciplina, potrebbe anche sembrare giusto,
che pur con tutti i problemi seri che dovrebbero essere presi in considerazione,
ci si sia preoccupati di proporre una legge che preveda il sequestro e la confisca del ciclomotore o motociclo se chi lo guida non indossa il casco, trasporta un passeggero o addirittura in molti altri casi più banali, come sollevare una mano dal manubrio, magari per sitemare meglio il casco.. Leggete il testo del decreto e valutate voi.. ( si ormai si legifera solo per decreti, dimenticando la loro natura e applicabilità )
E' realmente un reato così grave? E' più grave che passare col rosso, guidare contromano e senza assicurazione?
Forse si, perchè in questi casi non viene confiscato un bel niente. Non capisco poi tale accanimento solo per le moto, in macchina per comportamenti assimilabili, non è prevista, per fortuna, nessuna confisca.
Allora inevitabilmente ritorno con la mente ai bei tempi andati, quando il casco lo indossava solo chi voleva farne un vanto,
quando andare in motorino in due, o addirittura in tre, era quasi poetico e molto spesso tollerato.
Se una legge, condivisibile o meno, va comunque rispettata,
ritengo che una "bella multa" fosse più che sufficiente,
sequestrare e confiscare il motorino o peggio la Vespa, che fa parte del nostro patrimonio storico-culturale,
ho l' impressione che sia un segno di degrado,
più una vendetta che una giusta punizione adeguata alla "gravità" del fatto in se.
Siamo, anzi siamo diventati, il Paese dei fari accesi di giorno, della patente a punti, degli autovelox mimetizzati tra i rami, dei ciclomotori a 45 all' ora, delle revisioni infinite, e tante altre cose che si sono sommate negli anni.
Ognuno è libero di pensarla come crede, forse molti di voi riterranno giusto tutto questo,
il mio libero pensiero personale in merito è differente: no, mi dispiace, non riesco a capire ne condividere, ma come sempre rispetterò le leggi.
Spero però lo faccia anche chi mi ha clonato la targa, perchè sarebbe tragico che oltre a multe e punti, mi confiscassero una mia Vespa in perfetta regola, solo perchè c' è chi gira altrove su un' altra senza casco infischiandosene, tanto nei guai non ci va certo lui.
Spero anche che chi di dovere stia molto attento a leggere bene i numeri di targa, in caso di errore non si parla di brustoline, ma di multe salate, punti tolti e dulcis in fundo la confisca!
Penso sarebbe doveroso, se proprio si è costretti ad applicare questa nuova norma, farlo solo nei casi di assoluta certezza, quanto i "colpevoli" sono fermati colti in flagrante, almeno per rispetto verso i tanti motociclisti disciplinati.
Ma questo mio libero pensiero non potrà essere considerato niente più di uno sfogo, lo so,
non mi resta che confidare nella fortuna e nell' umanità e buon senso di chi poi le leggi le deve per lavoro applicare.
Buona fortuna a tutti!

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66° Pensiero al vento

Trecentosessantacinque giorni all' anno, è così che vivo la Vespa, dal freddo intenso di gennaio, alle estati torride, sia per il piacere di guidarla, sia per "provocare" forse chi non sa capire il concetto Vespa. Ogni giorno per il lavoro, ma la domenica è festa.. e proprio la domenica di solito ne approfitto per scoprire posti nuovi, magari vicini, ma non ancora conquistati da quelle due piccole ruote. E' una bella domenica che non dimenticherò questa, una di quelle caratterizzate dal caldo torrido di un' estate ancora lunga da assaporare. Il traffico caotico sul lungomare, un autobus mi soffia in faccia vampate calde e puzzolenti, fino a quando, esausto, non decido di azzardare un sorpasso, se non altro per avere una visuale più libera. Ed ecco la sorpresa, un coro magistralmente diretto di suoni a me famigliari, due vigili in scooter e dietro.. una fila interminabile di Vespe! Una voce femminile mi invita ad unirmi a loro, non perdo tempo, accosto per lasciare passare il puzzolente autobus, e faccio una veloce inversione fino ad accostarmi ad una splendida VNB azzurrina, immergendomi poi tra quei suoni, tra quei capolavori di tecnica e design. Non conosco nessuno di loro, ma la mia Special blu si confonde subito in quello sciame, fatto non solo di Vespe, ma anche di una decina di Lambrette e un Galletto. Le vecchie rivalità tra questi scooters, non hanno più senso nel 2005, anzi è stata un' ottima idea quella di organizzare un raduno aperto a tutti. Non è facilissimo guidare affiancati e vicinissimi nel traffico estivo, soprattutto quando si cerca di osservare i vari modelli presenti, di sentirne il rumore, ma è una sensazione comunque piacevole. In questo imprevisto tour tra i turisti curiosi che ci fotografano e filmano, provo a fare una stma del numero di Vespe, certo più di 50 - 60. C' è anche un Tedesco in sella a una elaboratissima Lambretta gialla dal rombo simile all "Harley", una ET3 personalizzata con "faro basso", altri esempi di virtuosismi, ma certamente il personaggio più bizzarro è quello vestito di erba sintetica, dal casco ai piedi, compresa naturalmente la povera PX, sulla quale non so come, è riuscito ad incollare questa spece di tappeto verde in ogni punto e particolare. Con i 38 gradi di questa giornata, io in jeans e maglietta leggera, soffro sentendo il riverbero dell' asfalto bollente, non so come riesca lui a sopportarlo... Ad un certo punto si esce dall' abitato, percorrendo una stretta strada circondata dal verde dei campi, siamo solo noi e mi sembra di tornare indietro nel tempo, osservando le forme abbondandi e rotonde delle 125 anni 50 e 60, che con i mitici 3,50-8 sembrano quasi scivolare a 20 cm dalla strada. Non manca la classica Vespa con tre persone a bordo, proprio come accadeva spesso con naturalezza nei "golden years". Sarebbe stato bello potere vedere tutto in bianco e nero, sarebbe sembrato di entrare nella pellicola di un vecchio film. L' unica stonatura, dettata dal codice della strada, è l casco, negli anni d' oro nessuno lo portava, e con il caldo di questa domenica sarebbe stato anche comprensile poterne fare a meno, ma con la patente a punti non si scherza... Ad un certo punto la stretta stradina si inserisce in una circonvallazione, si entra in città e, zigzagando tra decine di roronde, eccoci al capolinea. Sono le 12,40, dopo più di un ' ora in compagnia di sconosciuti accomunati da una meravigliosa passione, la comitiva si ferma per il pranzo. Io accosto, li osservo ancora ad uno ad uno in sella a questi mezzi fantastici, poi riparto da solo verso un' altra destinazione, mi stanno aspettando per pranzo e si sta facendo tardi, pazienza, è stato bellissimo lo stesso!

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65° Pensiero al vento

Ma la Vespa è nostra ...

Un mito, il vero simbolo dell' Italia nel mondo, immortalata in tante pellicole, protagonista continua di spot pubblicitari, usata come semplice mezzo di trasporto o per distinguersi dalla massa, uno status symbol, fotografata dai turisti stranieri, ammirata dai passanti, soggetto di migliaia di siti web sparsi nel mondo, sognata dai giovanissimi, ricercata dai meno giovani, curata come un figlio dagli appassionati, stipata assieme ad altre nei magazzini dei collezionisti, raccontata in tanti libri, sfruttata e venduta a peso d' oro da restauratori e speculatori, celebrata nei raduni dei tanti fan club.. si potrebbe continuare a lungo, ma nonostante tutto il successo, l' affetto e la simpatia che suscita solo a guardarla o ad ascoltarne per un attimo il rombo gentile e fuggente, è stata tradita da chi ne sfrutta il nome per vendere, per vendere e fare profitti, perchè il nome Vespa è nel nostro DNA ed è un' occasione da non lasciarsi scappare per immettere sul mercato nuovi scooter, raffinati certamente, ma che niente hanno in comune con le parole che ho riassunto qui sopra per descriverla. Con rammarico scrivo questo, perchè parlo della Vespa Classica, e classica non significa vecchia e superata, ma semplicemente quella che tutti amano. Non credo vedrò mai turisti fotografare i cosiddetti nuovi modelli, nessuno si volterà sentendone il rombo del motore, perchè i motori a 4 tempi senza marce sono tutti uguali nella loro martellante monotonia. Quel poco che resta è la PX e "stranamente" qualcuno la compra ancora, perchè non viene mai pubblicizzata ne tenuta in mostra dai concessionari, quasi fosse una vergogna, invece di un motivo di vanto. Nonostante non mi piaccia particolarmente, (mi affascinano di più le "small frame") se solo si facesse qualcosa per ricordare che è ancora in produzione, sarebbe probabilmente lo scooter più venduto, così come erano la "Special" e l' "ET3" fino a non molto tempo fa... Ma mi domando, convinto anche che i due "grandi" che la progettarono 60 anni fa sarebbero altrettanto amareggiati, ... ma quando un oggetto diventa di dominio pubblico, un simbolo di un grande Paese, appartiene a chi ne detiene legalmente i dititti, o piuttosto alla collettività, a tutti noi che l' abbiamo sognata, comprata con sacrifici e continuiamo ad amarla veramente?

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64° Pensiero al vento

VespaForever compie 5 anni!

A volte mi capita di guardare indietro nel tempo, di cercare di far rivivere ricordi, è quasi sempre una sensazione piacevole, ma mi accorgo fondamentalmente di due cose:
che il tempo corre troppo in fretta e che ero ancora più ingenuo di quanto non lo sia oggi. Facendo il "rituale" giro in Vespa, oggi mentre respiravo la natura e la vita che mi circonda, mi sono ricordato che esattamente 5 anni fa, alle primissime armi col vecchio 486 di casa, pubblicavo sul web la primissima pagina di VespaForever! Un nome forse un po' banale, visto col senno del poi, ma che voleva esprimere tutto il mio amore per questo mito su due piccole ruote, amore legato ad una lunga e plurigenerazionale tradizione di famiglia, nata già con la 125 cambio a bacchetta del 51 e proseguita poi fedele negli anni. Per me la Vespa non è solo il miglior scooter mai inventato, ma anche un ricordo di questa tradizione e di splendidi anni passati a sognarla, desiderarla, disegnarla... fino a quando finalmente passai da passeggero a guidatore, e da quel momento esperienze ed emozioni sono state tante che non basterebbe un libro per descriverle. E' stata ed è tuttora la compagna fedele e instancabile di ogni giorno. Vivere per sempre e per sempre felice in sua compagnia era una ingenua utopia di bambino, Vespa Forever appunto. Il sempre non esiste, si sà, ma per ora posso ancora immaginare, chiudendo gli occhi, che sia così. Tanti impegni e grossi pesi da portare ogni giorno sulle spalle, si sono sommati in questi ultimi 5 anni, non lo avessi messo on line allora, probabilmente oggi non ne avrei trovato il tempo, ma incoraggiato dalle vostre tante visite, dai vostri consigli e domande, dalle migliaia e migliaia di appassionati incontrati grazie a questo sito, cercherò di impegnarmi a continuare, cercando di migliorare, di offrire servizi nuovi, pur nella grafica essenziale senza inutili fronzoli, che è diventata il simbolo di questo luogo di incontro tra Vespisti. Spero di poter ricordare insieme, su queste pagine, fra 5 anni, il decimo compleanno di Vespa Forever, tanto il tempo corre in fretta.. Viva la Vespa!

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Blocco del traffico.. un' idea

63° Pensiero al vento

E la vita continua...

Ne hanno parlato, forse in maniera eccessiva tutti i media. Subito mi era venuta la voglia di scrivere anche io in questo piccolo spazio qualcosa in merito. Ci ho pensato e ripensato, ero tentato dal farlo, ma mi sono reso conto che non ne sarei stato all' altezza. Ho sentito purtroppo nel grande bailamme di belle parole, qualche nota stonata, purtroppo non pochi hanno apprezzato solo il lato umano del Grande Papa, mettendo in sordina quello che realmente ha rappresentato offrendo, esattamente come il suo Maestro Gesù, le sue sofferenze fino all' ultimo respiro. Non tutti abbiamo apprezzato e capito fino in fondo, il sacrificio di un uomo che ha caricato sulle sue umili spalle tutto il peso del nostro egoismo, indifferenza o arroganza. Ho preferito aspettare che le acque si calmassero, ho preferito tenere per un po' dentro di me i pensieri, il dispiacere e senso di vuoto che provo. Per quasi tutti noi è già Santo, probabilmente lo diverrà ufficialmente presto e non sarà facile per il suo successore, sentirsi confrontare a lui. Spero che anche in questo, Dio che ce lo ha donato, aiuti la Chiesa a proseguire in questo grande cammino di amore e umiltà. Come per tutti, del resto, resterà indelebile in me il suo ricordo, e spero, con il suo aiuto, non solo un ricordo sterile e fine a se stesso, ma un "non avere paura" di mettermi in gioco, ogni giorno un pochino, cercando di mettere al bando, riascoltando il suo ricordo, il mio freddo egoismo.

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62° Pensiero al vento

Il prezzo della verità...

Non scorderò mai quando, a scuola durante una supplenza, scrissi ingenuamente un tema, esprimendo liberamente le mie idee, e mi ritrovai un 4, mentre ero solito prendere i voti più alti della classe, solo perchè la "simpaticona" professoressa la pensava diversamente. Fu la prima volta che pagai per avere espresso le mie idee. Col tempo, nel campo della radiofonia, dove operavo, vedevo scandalose elargizioni verso le emittenti di un certo colore, e ostacoli continui alle altre. Sul lavoro le stesse cose si ripetevano, bastava avere la tessera giusta per ottenere qualcosa.. Tutto questo mi ha sempre disgustato e ho continuato sulla mia strada di testardo idealista, poco disposto a scendere a compromessi. Anche questo sito, che curo personalmente con i miei pochi mezzi, è piuttosto scomodo per molti, perchè mette in luce alcune verità che i media tengono nascoste o fanno vedere sotto luci diverse. Fortunatamente le visite sono numerose e questo mi gratifica molto, evidentemente qualcuno condivide almeno in parte quello che cerco di evidenziare. Non ho mai fatto mistero dei miei problemi economici, sono un lavoratore autonomo, un piccolo artigiano, quindi strozzato da una tassazione assurda basata su vergognosi studi di settore, che mi impongono di pagare tasse e balzelli, per il doppio del dovuto. Credevo di avere trovato finalmente una soluzione, una sponsorizazione che, pur in modo poco chiaro, prometteva molto. Ricorderete certi piccoli banner che apparivano su molte pagine... Ero felice di vedere che essendo messaggi mirati verso gli interessi dei Vespisti, moltissimi li cliccavano, facendo salire il credito più di qunto pensassi. Non è tutto oro ciò che luccica, infatti alla fine del mese, cominciavano ad arrivare inviti a togliere alcune frasi non gradite alla società che raccoglie i vari sponsor. Ne toglievo una, ne trovavano un ' altra... così fino a che, legato l' asino come vuole il padrone, ero convinto di ricevee almeno un ringraziamento. In realtà, con la solita ipocrisia di chi ha le mani in pasta, mi ringraziavano per le correzioni, comunicandomi poi in modo freddo e assolutamente non trasparente, che avevano cancellato il mio account per violazioni alla loro politica, accusandomi di generare click falsi attraverso programmi che facevano aprire i loro banners. Qualcuno di voi ha mai visto queste cose su Vespa Forever? Come può permettersi una società che grazie alla sua posizione dominante, (probabilmente sofferente di un complesso di superiorità) dà un' ottima imagine di sè, di affermare falsità simili? Sinceramente non saprei neanche come fare per creare certi effetti, e non sono ingenuo al punto di pensare sia una soluzione. Non hanno voluto sentire ragioni, anzi, forse le hanno sentite, ma non hanno avuto la dignità sufficiente per darmi una risposta, una dimostrazione, chiedere scusa o altro. Semplicemente avevo onestamente accumulato non pochi dollari, che si sono ben guardati da pagare! Ho visto che su altri siti i loro banner sono ancora presenti, sono siti generalisti che non pestano i calli a nessuno. E' evidente, non c' è altra spiegazione, qualcuno mi ha preso in antipatia per quello che scrivo, ancora una volta ho pagato e non poco, per la mia libertà. Vergognatevi illustri siognori e scendete dallo sgabello, siete uomini anche voi, non è il nome della multinazinale per la quale si lavora che nobilita l' animo, serve ben altro!

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61° Pensiero al vento

Ma che colpa abbiamo noi...

Nell' epoca dei neologismi, non sempre appropriati, ci siamo abituati per amore o per forza al PM 10, alle "polveri sottili"e tanti altri termini che incutono quantomeno preoccupazione. Come ho più volte scritto, credo che prima di spaventare le persone, da sempre facile preda degli specchi per le allodole e di tutto quanto ci propina una Tv non proprio di qualità, ma piuttosto di quantità, bisognerebbe mettersi una mano sulla coscienza, dimenticare gli interessi economici e politici, considerare per intero storia, usi e costumi di noi Italiani, e solo dopo permettersi di tirare somme, sentenziare quanto è giusto o sbagliato, e additare colpevoli o enfatizzare supereroi. Abbiamo convissuto allegramente per decenni, senza porci riflessioni, con simpatiche o comode automobili che sfornavano le allora diverse industrie italiane, abbiamo sempre respirato i fumi neri dei camion, odorato la caratteristica nuvoletta azzurrognola della Vespa e Lambretta, eravamo certamente molto più felici di oggi. Non eravamo ossessionati da infinite incombenze economico - burocratiche per circolare. Usare la Vespa o la macchina era un motivo di svago vero, specialmente nelle gite fuoriporta dei week end. Forse da allora siamo cresciuti, non solo come conoscenze o senso civico, ma proprio di numero. Effettivamente, percorrendo certe stradine strette e tortuose, viene istintivo pensare ad un passato felice e sereno, dove tutti si conoscevano, anche perchè la popolazione era meno densa. Venne quindi il periodo di "celentaniana" memoria, in cui si tendeva ad abbandonare la campagna e il paesino, per trasferirsi nella comoda e confortevole città. Chi mai avrebbe immaginato che le cose si sarebbero ribaltate, tornando alla ricerca di spazi lontani dalla città, dove vivere e respirare a pieni polmoni, senza farsi prendere dal Panico. Forse non è stato molto corretto convincerci che camminare mezz' ora in centro equivale a fumare 20 sigarette. ( anche sul tema delle sigarette si potrebbe scrivere un romanzo..) Ma come mai nessuno si domanda, perchè, pur con i blocchi del traffico e considerando che, soprattutto nelle grandi città del nord, dove il problema dell' inquinamento da polveri sottili sembra essere la causa di seri problemi respiratori (non è dato sapere bene quali e quanti), oltre il 90% dei veicoli circolanti sono catalizzati? E' evidente che qualcosa non quadra, è chiaro, come si legge da più parti che l' inquinamento prodotto dai veicoli è quasi irrilevante rispetto a quello totale. Esco dalla città, e vedo ciminiere sputare in cielo da una vita, nuvole enormi di fumo, che inevitabilmente ricadono a terra, tanto che se ne può sentire l' odore nauseabondo. Sono catalitiche quelle ciminiere? C' è gente che abitando nei paraggi, ha le case nere e deve cambiare le tende una volta l' anno, perchè vengono distrutte, sbriciolate dalle sostanze chimiche sospese nell' aria che nel frattempo respira. Ma non si parla mai di blocco delle ciminiere, come sempre si vuol far credere che siamo noi, motociclisti e automobilisti i colpevoli di tutto. D' accordo, il rispetto per l' ambiente è prioritario, per questo facciamo revisioni, controllo dei gas di scarico, bollini blu e quant' altro, ma cerchiamo di risolvere il problema alla radice eliminando le vere cause dell' inquinamento. In un futuro apocalittico, come lo vorrebbero certi ecologisti, dove tutti andiamo in bicicletta o su auto e moto elettriche, credete che respireremmo meglio? Qualcuno ne è proprio convinto? Io sinceramente no, e quando, nel rispetto delle leggi, sono in sella alle mie Vespe, mi sento orgoglioso di avere un pulitissimo 2 tempi in ottimo stato di manutenzione. Forse chi sogna un bello scooter monomarcia possibilmente elettrico, mi additerà, ma dentro di me sorrido di fronte a tanta ingenuità e credulità, come quando l' ingegnere della motorizzazione ripete gli esami dei fumi, non ritenendo possibile che una Vespa abbia emissioni inquinanti quasi non rilevabili dagli strumenti. ( P.S. Ho letto su Motoitailia, la rivista di noi soci FMI, che anche ad agosto, a Roma, con una città semideserta, le polveri sottili (pm10) avevano superato i limiti di guardia... la conclusione era che le centraline misurano tutto ciò che è sottile, e in quel caso si trattava della sabbia del deserto, portata dal vento, ma questo i TG non lo dicono.... )

La notte cade su di noi
La pioggia cade su di noi
La gente non sorride più
Vediamo un mondo vecchio che
Ci sta crollando addosso ormai
Ma che colpa abbiamo noi

Sarà una bella società
Fondata sulla libertà
Però spiegateci perché
Se non pensiamo come voi
Ci disprezzate come mai
Ma che colpa abbiamo noi

E se noi non siamo come voi
E se noi non siamo come voi
E se noi non siamo come voi
Una ragione forse c'è
E se non la sapete voi
E se non la sapete voi
Ma che colpa abbiamo noi

Mogol - Lind

Leggi anche il "pensiero al vento" di Lorenzo..

 

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