Citazione:

---

Messaggio inserito da poeta

MA DICO SIETE MATTI!!!!

Volete che i vostri figli a diciotto anni se ne vadano in giro a fare testacoda con la Vs automobile???

Vi prego non dite di sì.....

---

Citazione:

---

Messaggio inserito da Gabbone

Bella pista quella di Ponte delle Valli, ma per me un solo ponte, un solo regno...la Tiburtina...


Scommetto che andavi molto spesso sullo stradone, il viadotto Gronchi o Saragat che sia...Quella è una pista, assolutamente...


Belle le storie....quelle si che erano macchine, con queste nuove ti ci ammazzi in una frazione di secondo...Oltre che, come dici tu, non si riesce a farle "partire" di culo...

Sono un appassionato di alfa, ma generalmente i loro guidatori mi stanno sulla minchia ( non è un'offesa ai possessori di alfa, solo che il 90% dei guidatori di alfa che mi è capitato di vedere, sono sboroncelli e sotto sotto incapaci...poi è logico che incontri quello che te le dà di santa ragione e che pista come un dannato e rosichi...

L'ultima avventura contro l'alfa: Via dei Monti Tiburtini ( per chi fosse di Roma ).
Ho appena finito di lavorare, mi accingo a raggiungere i miei amici in un pub al centro. Semaforo rosso: attendo pazientemente il verde quando un'alfa 156 mi passa a 1 mm dallo specchietto, sfrecciandomi accanto, con il braccio fuori dal finestrino con il medio alzato, non ci vedo più.

Parto in sgommata con la mia Uno Fire ma non riesco prorprio a prenderlo, è troppo per me ( per adesso ).
Altro semaforo rosso: siamo vicini, fianco a fianco, i cofani delle due macchine rosso brillante rombano sempre più forte.

Cambio alimentazione, da gpl a benzina, mentre attendo con ansia che il semaforo per i pedoni sia giallo, e mi preparo.

Scatta il verde e in un baleno il mio piede dentro affonda, mentre il sinistro lascia la presa decisamente troppo in fretta. Per fortuna non si spegne.
I primi 50 metri sono il re, ma poi mi passa a circa 100 km/h.

Altro semaforo, altra sfida.
Tutto uguale a prima, ma tutti e due sappiamo che questo è l'ultimo semaforo, quello decisivo. Mentre il semaforo è rosso lui infila una mano tra le cosce della donna che ha accanto, mentre io parlo alla mia piccola.


E' verde, ed il tempo si ferma, tutto rallenta: nella strada deserta, gli unici suoni sono i fischi delle gomme sull'asfalto, che riecheggiano nel vuoto per istanti interminabili.

Poi la spinta in avanti, mollata la frizione, sento che di nuovo la macchina è al limite dello spegnimento, ma regge. E la ringrazio.

Sono davanti a lui, ma di quanto non lo vedo, sono concentrato sulla strada e lui è accanto a me.
Entro in sincronia con la macchina, riesco a capire quando vuole la 3°, e poi la 4°, quando ad un tratto vedo davanti a me una macchina in doppia fila.

cavolo DI MACCHINE IN DOPPIA FILA.

Arrivati a questo punto, o la và o la spacca, o davanti a lui o dietro.
Sul limite dei 110, vedo la lancetta del tachimetro che non si posta più se non con un impercettibile movimento verso destra, troppo poco per farcela. Scalo, prendo giri, troppi, curva di controsterzo per evitare la macchina in doppia fila, e sono davanti. Ho vinto, cel'hai fatta piccola.

E con tutta calma ora, nella strada che diventa ad una sola corsia, mi distendo e rallento, consapevole del fatto che non correre, non più, e mentre mi godo la pace di questa Roma notturna metto la freccia a destra, e nel girare mi volto a guardare lui, rosso di rabbia, mentre la donna al suo fianco ridere.

GRAZIE ROMA.

---