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NightRider2
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Inserito il - 15/12/2006 : 15:13:07
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Poeta mi spieghi per favore una cosa (e anche chiunque altro ne sia a conoscenza): ma queste strmaledette moto tipo Suzuki Rg 500 "il Gamma",la Yamaha Rd 350 e Honda Nsr 400 ecc... tutti mostri a due tempi causarono cosi tanti morti all'epoca?? è un argomento che mi sarebbe sempre piaciuto approfondire poichè ogni volta che cerco di informarmi su questi bolidi ricevo le solite notizie: che andavano veramente di brutto, che davano una botta di potenza allucinante e che venivano chiamate "le bare"; se te e gli altri mi sapreste confermare e aggiungere altre notizie/aneddoti su tale argomento ve ne sarei grato... W LA VESPA |
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poeta
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Inserito il - 15/12/2006 : 18:12:29
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SERIE vespaforever RACCONTAMI....
Solo X NightRider2.
Era verso la fine degli anni 70, le maxi giapponesi avevano saturato il mercato offuscando per prestazioni e tecnologia le vecchie maxi italiane della GUZZI e della Laverda, solo le DUCATI rimanevano tra i bicilindrici a difendere e tenere alto il prestigio di moto che nel futuro diverranno oggetti di culto e che sapranno dare sopratutto nella Superbike lustro al motociclismo Italiano nel mondo.
Ma in quegli anni imperversano le moto made in Japan e lo stato corse hai ripari imponendo restrizioni doganali di importazione a cilindrate inferiori ai 350cc, il mercato delle moto leggere era salvo, agli inizi degli anni 80 bellissime Fantic e Laverda LZ di 125cc erano la moda tra i giovani, ma gia il seme della discordia germogliava...
La Honda difatti aggirò per prima il dazio producendo l'Hondina Italia da 125cc, la leggera Nippo a 4T era ben lontana dalle prestazioni e dalle line sportive e modernissime delle Laverda 125 LZ 2T motorizzate Zundapp, o delle robuste Cagiva SST di 125-250-350 cc (la 350 una bestiaccia!) o ancora delle Beta delle prime Aprilia monoammortizzatore lamellari STX e delle Fantic strada 125 di quegli anni, ma con il nuovo modello del 1981 la CBX a 4 tempi si ritagliò una fetta di mercato sopratutto tra le ragazze, la Honda CBX piccola e maneggevole, parca nei consumi certo non era veloce come una Laverda, ma aveva i suoi pregi, aggiungo inoltre che in quegli anni la Paris_Dakar gara di fuoristrada Euro-africa aveva riscosso un grande interesse di pubblico e la Honda inizio la produzione delle nuove moto dette "da enduro" a 4T tra tutte la XL 125 4T a cui seguiranno un modello da 200, da 250cc ed una XL500 bellissima, per arrivare poi alla XL600 e successiva 400 anche in versione Paris dakar con serbatoio maggiorato e livrea Honda Dakar bleu, bianca rossa, tutte moto queste prodotte in Italia e quindi italiane al 100%. ma oltre oceano altri colossi stavano a guardare, l'Italia è paese di motociclisti, il ponte del mercato europeo, Yamaha non poteva rimanere a guardare, così come la Suzuki.
Dal canto suo, la competizione per eccellenza, il mondiale velocità era molto seguito, piloti come Roberts, Mamola, Raney, Lawson, Schwanz facevano sognare, le gran premio da 500cc capaci oramai di 180 cv ruota e di soli 100kg di peso certo non erano docili come le attuali GP, e ancor oggi Piloti del calibro di Valentino Rossi si fanno vanto di aver avuto l'onore di guidare simili mostri, certo i vecchi record sono stati abbattuti, ma erano moto ben più piccole, piste ben più strette, altri tempi insomma, quelle 500 2T erano cavalli di razza indomabili, libellule con il cuore di drago, pochi potevano guidarle, solo i migliori, i migliori del mondo, sempre meno sulla linea di partenza.
Nel 1981 un Italiano Lucchinelli alla guida della suzuki vinsa il mondiale, altri Italiani quali Uncini e Chili sulla cagiva Gran Premio 500 lottavano in gare mozzafiato contro la nutrita pattuglia americana in sella ad Honda e Yamaha, pagine epiche del motociclismo Italiano che negli ultimi anni ha rinverdito gli antichi fasti, in questo clima la Suzuki verso la metà degli anni 80 commercializza la REPLICA della moto vincitrice del mondiale la RG 500 Gamma, pura adrenalina 140 cv su un telaio di alluminio motore quadricilindrico a due tempi, un mostro da pista con frecce e targa, la sfida ora scende in strada, le vecchie maxi giapponesi come la Katana 110, le GSX 1100 ele Bol D'Or hanno i giorni segnati, il mercato chiede moto leggre potenti veloci, vuole il massimo ed il massimo gli verrà concesso!
Poco prima la Yamaha aveva commercializzato la RD 500 Lc forse la più bella tra le moto a due tempi moderne mai veduta su questo pianeta, la gamma però era pià facile ed intuitiva, forse più veloce, la Honda dal canto suo commercializzò la NSR 400 2T una tre cilindri che certo aveva problemi di coppia alta, ma che proprio grazie a questa coppia così alta si poteva ancora guidare sotto i 4000 giri/minuto senza rischiare la vita ad ogni partenza e poi dopo, aveva tutto il motore che si poteva chiedere ad una moto che per dimensioni poteva equipararsi ad una MITO 125 ma dotata di oltre 60 CV!!!
e le medie piccole cilindrate? e tutti quei ragazzi che non avendo ancora 21 anni non potevano guidare moto di cilindrata superiore ai 350cc? Erano loro possibili acquirenti, il popolo delle strada 125 fantic delle laverda 125, delole honda XL 125 era cresciuto, bisognava dargli qualcosa di nuovo e potente, ma il limite imposto alle importazioni era appunto dei 350cc, quindi solo Guzzi, Morini e poco altro fino a che un giorno....
Ben lo ricordo quel giorno, tanto se ne parlò e a lungo, la Yamaha, seguendo la strada aperta dalla Honda con la Hondina Italia 125 già nel 1978 non trovò un buco nella rigida legislazione italiana, e riuscì ad importare in Italia la replica della Racing Dual da 350cc che negli anni 70 aveva avuto tanti successi nelle categorie inferiori con l'allora giovane pilota americano Roberts, che in sella a quella moto si fregiò sin da allora del nomignolo di "Marziano".
L'escamotage era tanto semplice quanto geniale, imbarcare telai e moto pre montate ma da allestire in scatola, direttamente dal giappone in europa, a belgarda (credo in svizzera) il centro di smistamento europeo, container di scatole con ideogrammi contenenti quella che sarà certo la moto più sognata degli anni 80, piccola, sportiva, velocissima, una piccolla GP per 18-enni capace di umiliare cilindrate ben più grandi, agile e moderna semplicemente il TOP.
Sul mercato fu un successo senza pari, ricordo ancora nella concessionaria di Roma il modello esposto in vetrina, da subito andarono a ruba ed erano carissime per l'epoca, ma 50Cv su un due cilindri da 139Kg erano allora un'utopia, quel sogno aveva un nome YAMAHA RD350 sigla 4L0.
Ma forse, il prodotto per le sue caratteristiche era troppo per ragazzi giovani ed incoscenti, la coppia sempre brutale della prima serie fu mitigata in seguito con l'adozione di una valvola parzializzatrice allo scarico, il telaio rinforzato e i freni muniti del terzo disco posteriore.
Trofei monomarca dedicati a questa moto dalla chiara vocazione sportiva, furono solo l'ombra di quello che questa moto rappresenta per l'evoluzione e l'educazione motociclistica Italiana, di colpo proiettata dal turismo alla brutalità delle 2Tempi Nippo.
In molti, troppi, ci rimisero le penne, tutti i pregi di quella moto bilanciata, leggera e veloce erano armi dal taglio doppio, la pista era il suo regno, la strada forse meno, forse colpa dell'emulazione, forse che erano tante e quindi in rapporto gli incidenti su quella moto comuni, ma.... se ne vedevano di continuo in terra, spezzate, lontane da lenzuoli posati a coprire la tristezza, certo....
non a caso la chiamavano con il triste appellativo "di bara".
Era la moto perfetta per ogni giovane, semplice, facile e traditrice, il sordo borbottio del motore saliva rapido al sibilo inequivocabile del due tempi oltre gli 11.000 giri,sollevando leggero l'avantreno, impercettibilmente e sempre fino alla terza marcia, un bolide che perdonava in realtà tutto quasi sempre, quasi....
Ne ebbi una nei primi anni 90, acquistata da un dottore che con franchezza mi confessò di non averla mai saputa sfruttare e si vedeva, puliti i siluri di scarico dalle croste carboniose, sostituite candele e frizione, gomme e altro era lì, azzurra a righe bianche e grige nella sua colorazione più bella, un prima serie del 1983, dopo soli otto anni una rarità, per tanti troppi motivi.
La tenni per circa quattro anni, era bellissima, avevo d'altronde avuto altre moto di piccola media cilindrata, ma quella Yamaha era avanti nel tempo, ancora nel 1996 capace di 190 Km/h e balzi felini, per altro non saprei dire quale fosse la velocità massima che sapesse esprimere, in sesta marcia, tirava ancora di brutto e solo un pazzo con quella prima serie non carenata avrebbe potuto osare di più, anche se son certo quella moto non aveva una velocità massima prestabilita o definibile...
un giorno ad un semaforo mi si affiancò un ragazzo, con la sua aprilia 125, roba che le Aprilia 125 nel 1996 facevano i 180 km/h!!! Mi guarda con aria di sfida, sfida raccolta.
Il sordo borbottio della Rd è il solito, abituato al verde di un semaforo, ingannevole e perfido come una serpe, quel ragazzo mi guarda con disprezzo, non sà, non può sapere, mi giudica un vecchio nostalgico a bordo di una vecchia moto sconosciuta e mai vista, forse pensa estera degli anni 80, un ferro vecchio, la Rd tace, ma la sua lancetta della temperatura sale, quella moto ha un'anima da demone, il suo spirito diventa incandescente quando è ferma oltre il minuto, la spia del neutral si pegne la prima è inseritam stringo forte i polsi sulle manopole di gomma tassellate, sento l'Aprilia sgasare, sento uil suo 180 modificato e la marmitta Leo-vinci graffiare l'aria, quel ragazzo non mi teme, anzi mi sfida, sà di avere tanti cavalli ed una moto nuova e veloce, legge forse la mia targa ROMA 43 e sorride da dietro una visiera, io mi dico lascia perdere, ignoralo, ma la temperatura sale, il bicilindrico freme, la lancetta del contagiri si porta sui 2000-2500 ed il semaforo scatta....
senza voltarmi, divoro il lungo ponte elle Valli circa 1, 5 Km di rettilineo puro in un baleno, nemmeno la quinta inserisco e già sono oltre i 150, quando il ponte brusco scende verso Piazza Gondar vedo il verde, la Rd salta il leggero dosso sollevandosi appena ma non ho paura, sono un pazzo alnciato in una sfida assurda, guardo solo il contagiri segna 12.000 ed odo l'urlo della belva dietro di me un suono che da tanto troppo non udivo, l'urlo della Rd 350 4l0 del 1983!
al successivo semaforo passano due o tre secondi, l'aprilia si affianca, quel ragazzo ha fegato e corre veloce, solleva la visiera e guarda la sigla sulla fiancatina azzurra, il mio motore è al minimo, la temperatura bassa, sembra quasi che la Rd si sia solo sgranchita le ginocchia, l'Aprilia ha un acre odore di olio ricinato e stenta a trovare l'equilibrio di un minimo decente, il ragazzo si ferma un braccio dietro di me sulla mia sinistra un'altra moto, una Honda 600 CBR, il conducente posa il suo braccio sul mio, solleva la visiera e mi dice: "quando ti ho visto non volevo crederci, ti ero dietro sul ponte e ti ho fatto spalla, ma da chi o da cosa non saprei dire, sei un pazzo ad andare così su quella strada, un pazzo! Che ammiro e ringrazio! Ciao! A te e alla tua bellissima motocicletta, al mondo qualcuno ti invidia!" .
L'apeilia partì mesta, il CBR a razzo, io dal canto mio ripresi la marcia con il fare sornione di chi se la passeggia, sul ponte delle valli a Roma ancora il sibilo di una leggenda senza carena, senza fronzoli, spartana moto da 350cc di piccola cilindrata roba vecchia buona solo per farci un giro la domenica.
Poi un giorno ed era il 2005, nel traffico del mattino di Roma a bordo della mia Vespa ne intravedo una, azzurra, leggo la targa ed incredulo capisco che è lei!
Sono in divisa e senza dargli peso intimo al conducente di accostare, questi pronto si accosta, e mi chiede: "ho fatto infrazioni?", solo allora mi ricodro che ho indosso una divisa, mi scuso e mi spiego il tipo letto sul libretto il mio nome di precedente proprietario si presenta e mi fà gli onori: "sono del club yamaha RD, questo bellissimo esemplare tra gli ultimi conservati a questo modo è qui grazie anche a te sali e fai il tuo giro, che questa moto ti ha atteso a lungo!", cavolo sono emozionato! il tutto ha un non sò che di rituale, di cavalieresco, indosso il casco e dico: "se devo provarla voglio guidarla per come le si addice!", il tipo mi guarda e sorride, ribatte con parole di prudenza sottolineando la rarità del mezzo e il suo carattere bizzoso, è chiaro ha paura, mi crede un imbecille.
salgo e testo con un colpo di gas le condizioni, è perfetta, allineata, rapida, fasce di certo nuove (ma dove le avrà trovate?), gomme nuove, ammo in ordine, freni ok, solo un poco imbrattata, non son io che l'ho imbrattata, bisogna dargli respiro a quel motore, penso tra me e me, bisogna di tanto in tanto sturarlo con un allungo, è due tempi, è RD! Ingrano la prima, la moto sembra riconosca il tocco e come un gatto che fà le fusa sale di cento giri senza che tocchi gas, parto piano ed allungo, allungo sempre di più di quell'allungo infinito e bellissimo che solo simili moto hanno, ogni marcia è uguale all'altra senza esitazione, come un soprano che si schiarisce la voce il fumo ben presto scompare i regimi son loro la moto pure.
Torno dopo un dieci minuti, in monoruota traverso di seconda, scendo rapido e con fare da mountain bike freno improvviso traverso come fosse una bicicletta e nel mentre scendo dal lato opposto lo YAMACHINO lo poso direttamente nelle mani del proprietario che incredulo e preoccupatissimo ha assistito e di certo udito il mio arrivo, la moto un poco fuma e puzza di olio, ma non è rovinata affatto solo aveva bisogno di "un giro", il tipo mi dice: "ma la guidavi sempre così?", spavaldo rispondo: "certo perchè uno Yamachino si guida altrimenti?", attonito sale sulla moto e saluta, lo vedo andare via con un sogno azzurro a fasce bianche, un poco mi dispiace, certo la rimpiangerò ancora a lungo.
YAMAHA RD 350 4Lo 1981-1985, cv 52, peso circa 130 kg a secco, ruote da 18, ammortizzatore post unico idraulico, freni anteriori due a disco, posteriore a tamburo, bicilindrico due tempi, raffreddamento ad acqua, due carburatori Mikuni da 32 mm ammissione lamellare ai cilindri, miscela variabile con miscelazione automatica, miscelatore Mikuni.
Al secolo chiamata YAMACHINO e/o LA BARA.
Se vengono a raccontarti che le moto di oggi son migliori, è vero, sono stabili veloci, affidabili, ma non sono Gamma 500 o RD, nienta ancor oggi della stessa cilindrata potrebbe solo stargli accanto, son felini di pura razza due tempi, roba all'apice di una tecnologia che non fu più replicata, si è cambiata strada oggi con le 4 tempi ad iniezione (Lucchinelli Ducati 851 desmodronico del 1985), perchè lì c'era più poco da fare, ti ricordo che le ultime RG 250 gamma o Aprilia 250 sfioravano i 210 erano quarto di litro, due pistoni del pX per capirci, oltre era troppo per chiunque. |
pugnodidadi |
Modificato da - poeta in data 15/12/2006 18:35:31 |
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NightRider2
Utente Medio
 

Prov.: Perugia
Città: Perugia
218 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2006 : 20:57:59
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Poeta non so veramente come ringraziarti. Sei un grnde,un mito!! grazie veramente veramente di cuore; ho divorato la pagina grazie ancora |
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NightRider2
Utente Medio
 

Prov.: Perugia
Città: Perugia
218 Messaggi |
Inserito il - 15/12/2006 : 21:51:26
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Ti invidio veramente per aver posseduto la mitica Rd; ti invidio perchè hai avuto la possibilità di guidare queste moto irripetibili... Non vorrei annoiarti nè far inc...e i moderatori (visto che si dovrebbe parlare solo di Vespa) ma vorrei raccontarti il perchè di questo mio "innamoramento"per il due tempi di alta cilindrata. Fino a due anni fa ero un praticante a livello amatoriale di enduro,avevo un semplice Aprilia Rx 50 con cui giravo per i boschi insieme a due amici,un enduro fatto più che altro all'insegna dell'amicizia e dello stare a contatto con la natura; era un sabato pomeriggio quando alla nostra consueta "pistina" da cross si presenta un gruppo di enduristi-crossisti; tutta gente "vera",gran manici, nulla a che vedere con tre semplici appassionati come noi; ricordo che uno di loro aveva una moto che mi attirò fin da subito,una vecchia Honda,alta come un cavallo e ignorante soltanto a guardarla: sella strappata e una scritta che non avevo mai visto CR 500. Iniziamo a parlare del più e del meno con questi enduristi fino a quando la mia pazza testa non formula la seguente frase: Me la fai provare?? il ragazzo mi guarda e sorridendomi dice: Io non ho problemi, se riesci a partire andiamo al bar e ti pago da bere... Ti giuro Poeta che non avevo la minima idea di cosa stavo per andare a provare.Mi consegna la moto nelle mani e il mio amico Max (forse sapendo cosa stavo per provare) mi guarda con un fare fra il divertito e preoccupato,dicendomi: Filo sta attento Sotto il mio sedere una moto pesantissima e un rombo cupo,troppo cupo per incoraggiarmi... Non potevo tirarmi indietro, tutti mi guardavano; una scena che si sarebbe potuta intitolare: il diciassettene che sarà menato dalla nonna cinquecentenaria?! (la moto era del 1989)Il piede sinistro va giù e innesto la prima, manopola del gas girata e sgassata pazzesca,prendo coraggio e stacco la frizione, si parte!!! allucinante... nella mia testa penso di avere a che fare con un 125 o giù di li, povero pazzo! come un matto insisto tirando la prima marcia e ho una bella sorpresina! la moto mi si alza a candela e fortunatamente riesco a restare non so come in sella; panico più totale, ingrano subito la seconda ma la cosa non migliora, ho paura tanta paura ma allo stesso tempo è come una droga, violento ancora il gas uscendo di curva (fatta a due all'ora) e la moto si alza ancora più violentemente di prima... cerco di togliere gas ma come lo sfioro non riesco a tenere l'avantreno piantato per terra. Ho finito il giro della pista con dieci chili in meno ma che soddisfazione sentirsi dire: Sei l'unico diciassettenne che io conosca ad aver avuto le palle di guidare un 500... avendo saputo cosa avrei provato,non le avrei avute. Non mi vergogno di dirti che ho avuto una paura tremenda di ammazzarmi con una moto che non è una moto ma un toro impazzito Incassata la bevuta da quel momento iniziai a raccogliere informazioni su questi bolidi 350-500 due tempi; Venni a conoscenza del Gamma,dell'Nsr 400, del Kawasaki Match (mi pare si scriva cosi cmq te avrai sicuramente capito) e della loro enorme pericolosità; Raggiunsi l'apice quando un pomeriggio dell'estate appena passata mi sverniciò letteralmente un Gamma 500 mentre io passavo tranquillamente con il mio Pkino Da li tanti pensieri tipici di un diciottenne sognatore e appassionato di motori. Mi balenò anche l'idea di farmi regalare per i miei diciottoanni un Hm supermotard 500 due tempi; ma quando capisci che non hai palle nè manico è meglio lasciare i sogni in quanto tali e godersi la vita e le tranquille emozioni che una vespa sa regalare. Spero di non aver annoiato te e chiunque si sia fermato dieci minuti a leggere.Un altro grazie per quella bellissima pagina che hai scritto sopra. Poeta The Best! |
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ex-NRGista
Moderatore
   

Prov.: Ascoli Piceno
Città: Montegranaro
1481 Messaggi |
Inserito il - 16/12/2006 : 12:03:51
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Non posso negarlo... POETA THE BEST!!!
Se schioppo voglio rinascere come minimo nel 1970!!! |
Meglio una oggi che una domani. Buona Vespa Ex-NRGista |
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Marcolino
Utente Attivo
  
Prov.: Lecce
Città: Matino
532 Messaggi |
Inserito il - 16/12/2006 : 12:41:45
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Si la RD 350 me la ricordo benissimo!ricordo quando un collega di mio padre la tirava fuori dal garage quella "puzza" di miscela a freddo e quel rumore che sembrava un fifty maggiorato.Ricordo che ebbe anche un brutto incidente con quella moto,fortunatamente (si trovò di li a passare un medico per levare il casco che ormai lo stava soffocando)senza gravi conseguenze.Nonostante tutto la riparò e ci camminò per ancora qualche anno.Ero un ragazzino all'epoca ma la ricordo benissimo ma sono rimasto con la voglia di poterla guidare! |
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Peo89
Moderatore
   

Città: Zena
1007 Messaggi |
Inserito il - 16/12/2006 : 14:41:22
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...E DIRE CHE C'è ANCORA GENTE CHE CREDE CHE IL PK SIA UNA !!
Son zeneize risorrèo, strinzo i denti e parlo ciæo !
TODAY AND TOMORROW, ONLY t.s. Nessun fenomeno al mondo può impedire al sole di risorgere. |
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umberto
Utente Senior
   

Prov.: Foggia
Città: Torremaggiore
1140 Messaggi |
Inserito il - 16/12/2006 : 18:35:14
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Citazione: Messaggio inserito da Peo89
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un testo lunghissimo   |
L'unico difetto della Vespa?..... Non si ferma MAI!! |
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Marcolino
Utente Attivo
  
Prov.: Lecce
Città: Matino
532 Messaggi |
Inserito il - 16/12/2006 : 19:10:40
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Ecco infatti Peo89 che vuol dire il punto? |
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Peo89
Moderatore
   

Città: Zena
1007 Messaggi |
Inserito il - 17/12/2006 : 10:19:17
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che non ho parole per dire quello che provo.. un punto per significare che ci sono e che ho letto.. tante volte, è meglio fare così, che magari sparare una belinata inutile... un punto per significare che anche altri sanno, cosa vuol dire perdere qualcuno in moto, o vederelo sulla sedia a rotelle, o sapere che non c'è più per uno stupido incidente, 2 giorni in ritardo..
ecco cosa ha significato quel punto...
cià cià |
...E DIRE CHE C'è ANCORA GENTE CHE CREDE CHE IL PK SIA UNA !!
Son zeneize risorrèo, strinzo i denti e parlo ciæo !
TODAY AND TOMORROW, ONLY t.s. Nessun fenomeno al mondo può impedire al sole di risorgere. |
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poeta
Moderatore
    

Prov.: Roma
Città: roma
5213 Messaggi |
Inserito il - 17/12/2006 : 10:42:15
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certo il cross, lo ricordo e lo conosco, ne ho guidate, anche di trial, bellissimi i FANTIC anni 80, e poi le OSSA le BULTACO anni 70 che oggi sono oggetti da collezione, ma tornando al mondo più ristretto delle 2T da strada, se mai ti capita di vedrene una dal vero, anche se magari la Gamma è più veloce, la RD500V4 2T è a mio dire un oltraggio alla bellezza di una moto, quei filtri aria piani sotto carena, le marmitte in coda già nel 1985!!! e quella livrea, son roba che ti strappa gli occhi, era un poco meno agile della Suzuki, ma il suo telaio come ogni Yamaha che si rispetti non aveva rivali, e poi quei quattro cilindri, quei quattro carburatori, quelle quattro marmitte, insomma quattro motori, sotto ad un solo telaio, guidare simili moto è certo guidare un sogno...
Non sono CBR 900 o R1 certo, ma il l'urlo dei 13.000 la coppia brutale e la leggerezza di quelle due tempi con telai in alluminio certo sanno dare emozioni che niente altro potrà mai replicare, son loro, rarissime e belle tra le moto che il mito ha elevato a culto, l'apice di una motoristica che sopravviverà ancora solo qualche anno e solo in gara fino al 2002, dopo si loro rimarranno sogni e ricordi, ma....
nel mio quartiere una ne circola, è di una colorazione rarissima e meravigliosa, una RD 500 V4 nera a quadri rossi e righe argentate, passa di tanto in tanto lungo il lungo Viale Ionio, un giorno me la trovai affianco, cavolo era più piccola del mio vespone! Dove li tenesse nascosti quei 150cv di pura razza sportiva è un mistero, al minimo faceva il rumore di un tamburello che rulla, ma inspirava un senso si angoscia e nevrosi, non sò come spiegare un simile rumore, è strano perchè di certo non lo avete mai udito, un sibilo ecco! Un sibilo cupo e velenoso, fumante di miscela ricinata, pronto ad aggredire chiunque su qualunque moto senza timore, moto quella che su strada teme ben poco ancor oggi di certo.....
Ripeto a mio dire la più bella delle moto mai vedute su questo pianeta da sempre....
Nell'usato si trovano come nuove sui €20.000 euro.
Già allora avevano prezzi da capogiro.
Se ne comprate o trovate una vengo di persona a congratularmi.
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pugnodidadi |
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chech
Utente Medio
 
Prov.: Belluno
Città: feltre
134 Messaggi |
Inserito il - 17/12/2006 : 11:05:55
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nn lo ho ancora visto lo cerchero in giro ciao |
MAGO |
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NightRider2
Utente Medio
 

Prov.: Perugia
Città: Perugia
218 Messaggi |
Inserito il - 17/12/2006 : 13:42:02
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Si, ho capito quale modello dici Poeta, purtroppo non mi è mai capitato di vederla dal vivo,realmente; soltanto in fotografia. 20000euro usata???? ma è una cifra astronomica!!  |
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