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Forum Vespa Piaggio: Vespaforum e mercatino di www.vespaforever.net - La saldatura: tecniche e procedimenti
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mimmo
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Inserito il - 20/05/2010 : 12:27:30  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mimmo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di mimmo Invia a mimmo un Messaggio Privato
Faccio alcune premesse:
1)Non sono un saldatore, quello che so l'ho imparato da autodidatta, quindi non è detto che le mie tecniche siano le migliori e/o le più corrette.Ben venga quindi il commento,la critica e la correzione di persone esperte e capaci.
2) a saldare si impara solo "saldando" e non leggendo queste o altre note,e facendo tutti gli errori possibili, sta poi a voi capire dove si sbaglia e perchè, il forum o qualche persona esperta puo comunque dare un valido supporto ma le cose vanno fatte non lette.
3) Chiunque, indistintamente nessuno escluso, può imparare a saldare.

Le tecniche di saldatura sono molteplici, alcune alla nostra portata di hobbysti più o meno evoluti, altre destinate, vuoi per il costo delle apparecchiature vuoi per la loro complessità, a professionisti del settore.
Quasi tutti i metalli sono saldabili, ognuno con un procedimento specifico per il tipo di metallo,a noi interessa sopratutto la saldatura dell'acciao dolce, il comune ferraccio con cui sono costruite la nostre amate Vespe.
Incominciamo a fare distinzione tra la saldatura vera e propria e la brasatura. Per saldutura intendiamo l'unione di due pezzi metallici che fondono tra di loro ,con l'ausilio (o senza) di un metallo d'apporto identico ai pezzi da unire; invece si dicono brasature le unioni tra metalli la cui giunzione con l'ausilio di un metallo d'apporto la cui temperatura di fusione è inferiore a quella dei pezzi da assemblare, insomma il materiale d'apporto si comporta come una spece di colla che unisce tra loro i pezzi tenacemente(non troppo) ad esempio le saldature a stagno, fatte con il comune saldatore sono in realtà brasature, lo stagno "incolla" il giunto saldato e penetra per capillarità fra i pezzi da assemblare.Vi è anche la saldobrasatura, che è una tecnica di assemblaggio simile alla brasatura,avviene anche essa con un metallo di apporto, la cui temperatura di fusione è inferiore a quella dei pezzi da assemblare.
La saldobrasatura è frequentemente utilizzata per le carrozzerie degli autoveicoli,tipica è la saldatura fatta con ottone e borace sulle lamiere con il cannello, ma anche per lavori di riparazione e manutenzione.

Iniziamo ora a parlare delle attrezzature
Il cannello ossiacetilenico, è il più antico attrezzo che permette di ottenere una fiamma miscelando tra loro ossigeno(gas comburente) e acetilene (gas combustibile); essa raggiunge temperature di oltre 3.000°C.
Personalmente non ne ho esperienza diretta, ma ho visto all'opera valenti artigiani fare miracoli con tale attrezzo, l'ultimo in ordine di tempo tale Vasco da Pieve a Nievole (pt), un arzillo vecchietto di 87 anni a cui avevo dedicato un 3D ma è stato cancellato. Vederlo all'opera mi ha fatto venire voglia di imparare ad usare il cannello, credevo che ci volessero permessi speciali per detenere le bombole, invece tali permessi sono neessari per bombole più grandi di 14 kg.

Mentre la saldatura ossiacetilenica si affermava nei vari settori industriali, nasceva la saldatura all'arco elettrico;
questa nuova tecnica non faticava a imporsi sul mercato grazie alla sua qualità e semplicità d'uso.
Essa sfrutta come fonte di calore un'arco elettrico (fino a 5.000°C).
L'elettrodo, fondendo progressivamente, funge sia da metallo d'apporto che da polo elettrico per la formazione dell'arco voltaico.

Quali sono dunque le macchine che permettono di saldare con la tecnica dell'arco elettrico? Diverse:
Partiamo con le macchine a raddrizzatore a regolazione meccanica
Sono le macchine più semplici ed economiche per saldare (ma non le più semplici da usare).Sono costituite da un trasformatore di elevata potenza e da un ponte raddrizzatore ( a già, non ve lo avevo ancora detto ma si salda in corrente continua)
Si collegano in ingresso un voltaggio in corrente alternata(quello disponibile nel nostro garage per esempio, la comune 220 volt fornita dall'ENEL ma abbisognano di forti correnti, e a parte quelle più piccole di solito vanno tutte a 380Vca) danno in uscita tensione (V) e corrente (A) continua,come la batteria di una macchina.
La corrente erogata dalla saldatrice viene regolata tramite un volantino che varia l'accoppiamento magnetico (in quelle serie) tra il primario ed il secondario del trasformatore e deve essere regolata in base al diametro dell'elettrodo, tenendo presente
che se è bassa di valore l'elettrodo non fonde, mentre se è alta l'elettrodo diventa incandescente su tutta la lunghezza invece della sola punta, rendendo impossibile la saldatura.

Vi sono poi i raddrizzatori a regolazione elettronica
Si differenziano dai raddrizzatori a regolazione meccanica in quanto in queste macchine la regolazione della corrente avviene agendo su un potenziometro (come per il volume di una radio).
Sono macchine dal costo elevato capaci di erogare forti correnti e che usano solo grosse carpenterie.

In questi ultimi anni si è andato sempre più diffondendo l'uso del dispositivo elettronico chiamato INVERTER sugli impianti di saldatura.
Il suo successo, nonostante l'incremento di costo è stato enorme, in particolare sulle saldatrici ad elettrodo fino a 200 Ampere.
Una delle caratteristiche introdotte dall'INVERTER è stato la riduzione del peso della saldatrice,apprezzabile soprattutto dove questa diminuzione ha trasformato degli impianti del peso di circa 20-30 Kg in impianti portatili del peso di 5-10 Kg (anche molto meno).
Il peso può sembrare una stupidata,in fondo cosa ci importa quanto pesa la nostra saldatrice? invece no, una saldatrice leggera ci permette di portarla addosso a mò di borsa, e ciò ci consente di usare cavi di saldatura molto corti, perchè la lunghezza del cavo, o meglio la sua resistenza, che è direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sezione del cavo, limita di fatto la corrente sfruttabile per creare l'arco elettrico.
A questi ormai famosi cavi vengono collegate due grosse pinze: la massa che viene fissata stabilmente al pezzo da saldare e l pinza portaelettrodo, che regge stabilmente l'elettrodo.... l'elettrodo, già, è stato nominato più volte, ma cosè?
L'elettrodo è un tondino di acciaio dolce rivestito di speciali polveri che fondono con il calore proeggendo il bagno di fusione, e il giunto stesso da saldare dall'ossidazione. E si, il suo punto di fusione è di 1.500° C circa(elettrodo e giunto). Scaldato al rosso ed a contatto dell'aria si ossida instantaneamente, e qui interviene la parte esterna dell'elettrodo che protegge dall'ossidazione il bagno di fusione stesso. Di contro avremo una "scoria" che si forma sulla superfice della saldatura ed è il residuo fuso della polvere di protezione, ma tale scoria, una volta raffreddatasi viene via abbastanza facilmente. Gli elettrodi si trovano in commercio in diversi diametri, generalmente da 1 mm a 6 mm e vanno scelti in funzione dello spessore da saldare. Ma quale diametro massimo puo accettare la nostra saldatrice? Una regola empirica dice di moltiplicare il diamentro dell'elettrodo per 40. Esempio:Per saldare con un elettrodo dal diametro 3,25 [3,25 x 40 = 130 (A)] la saldatrice dovrà essere capace di erogare almeno 130 A
Oltre che dal diametro gli elettrodi sono caratterizzati dal tipo di rivestimento e dalla composizione dell'anima stessa;la differenza fra elettrodi "basici" e "acidi" (rutilici), NON è nell'anima ma nel rivesimento antiossidante, quello che diventa scoria durante la saldatura.
Un eletrodo "basico" forma una scoria molto fluida che "galleggia" sopra la saldatura e consente di effettuare più passate senza rischi di inglobare residui di scoria nel cordone, con quello "acido" invece si deve togliere completamente la scoria subito dopo ogni passata prima di farne un'altra, in pillole: per saldare due pezzi di un certo spessore e con una ottima resistenza meccanica senza rischio di inclusioni indesiderate usare un'elettrodo basico, diversamente non è necessario, inoltre gli elettrodi basici hanno bisogno di una tensione di saldatura più alta di quelli rutilici. Anche l'anima degli elettrodi non è tutta uguale: ce ne sono migiaia di tipi, varia da quella in ferro quasi puro a quella inox 316L passando per quelli con Molibdeno/Vanadio e quant'altro e questo vale sia per i basici che per i rutilici. Potrei parlare per ore dei veri elettrodi,scorrevoli, rapidi... ma basta cosi, credo che sia più interssante parlare dei problemi che si incontrano saldando e poi approfondire il discorso su una saldatrice che veramente ci interessa: La saldatrice a filo continuo





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Steck81
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Inserito il - 20/05/2010 : 14:44:34  Mostra Profilo Invia a Steck81 un Messaggio Privato
Ciao behh è fondamentale dire che ogni materiale(il quale non è quasi mai puro, ma al 90% si hanno sempre leghe se pure basse ma comunque leghe) và saldato con il suo elettrodo(se si salda ad elettrodi) appropriato..esiste un elenco apposito pubblicato trimestralmente la castolin che è una marca di elettrodi fra le più accreditate al mondo..e tale elenco viene accreditato e preso in uso anche dall'istituto nazionale per la saldatura..detto ciò quindi sarebbe necessario appurare per bene il tipo di materiale da saldare affinche possa essere saldato con lo stesso materiale e permetta tramite la fusione delle due parti un legaggio dei materiali perfetto a prova di radiografie

Più sai...più sai di Non Sapere..

La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso ;-)

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mimmo
Moderatore


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8665 Messaggi

Inserito il - 20/05/2010 : 19:56:13  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mimmo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di mimmo Invia a mimmo un Messaggio Privato
Dunque, io ho tre saldatrici: una vecchissima saldatrice elettromeccanica della telwin, è una bomba ma giace inusata (da diversi anni) perchè ho acquistato una moderna inverter ( marchiata wurt ma credo che sia comunque una telwin) e alla quale vorrei provare a collegare due accessori: una torcia TIG e anche una particolare pistola puntatrice che permette la saldatura per resistenza a punti. Spero che avrò il tempo per dedicarmi a tale sperimentazione, che se avrà successo ne farò ogetto di un prossimo 3d; inoltre ho una vecchia,vecchissima DECAWELD 140 a filo continuo che uso con soddisfazione da oltre 20 anni. In verità è un ordigno infernale, anarchico e dispettoso, ma ci ho saldato di tutto.

Prima di parlare delle saldatrici a filo continuo vorrei concludere il discorso della saldatura con gli elettrodi con alcuni personali consigli (accetto, anzi caldeggio critiche)
Prima di tutto: per saldare bisogna usare una maschera specifica che monta un particolare vetro molto scuro perchè le radiazioni luminose prodotte dalla saldatura sonno dannosissime per gli occhi.Di tale maschere ne esistono diversi tipi, dal semplice schermo che ha una "maniglia" che va impugnata con la sinistra, costa una sciocchezza ma di fatto vi tiene impegnata una mano, poi esistono delle maschere che si allacciano alla testa tipo casco lasciandovi le mani libere, l'inconveniente e che una volta spento l'arco non vedete assolutamente niente infine vi soo delle maschere automatiche dal costo elevato che si oscura automaticamente i presenza dell'arco e in assenza diventa trasparente, è comodissima, ha forma di elmo lasciandovi le mani libere e sfrutta un LCD per funzionare;
Utilizzare inoltre sempre guanti, maniche lunghe, pantaloni lunghi meglio se sono abiti vecchi.Durante la saldatura saltano in continuazione pezzi di scoria incandescenti e sono pure molto caldi l'elettrodo, la pinza porta elettrodo e i pezzi che si stanno saldando.
I pezzi da saldare devono essere ben fissati e a contatto tra loro mentre la pinza di massa va ben serrata su uno di essi, il contatto deve essere ottimo per consentire il miglior innesco dell'arco e riuscita della saldatura,inoltre per stabilire e mantenere il contatto tra i pezzi ci sono delle apposite pinze auto serranti con ganasce di varia forma oppure possono essere usati dei semplici morsetti.A seconda dello spessore dei pezzi da saldare a volte è conveniente smussare i lembi dei pezzi che si accostano con la smerigliatrice con un angolo di circa 45 gradi(cianfrinatura), fate ad occhio, non serve mica un goniometro tipo cosi: __\ /__ no so se è chiaro, al limite posto una foto, comunque serve solo se saldiamo spessori superiori a 3 mmm
Se dovete saldare metalli ossidati verniciati o sporchi dovete prima spazzolarli con cura con una spazzola d'acciaio e se è necessario dovete rimuovere lo strato superficiale sempre con la smerigliatrice.

Avete approntato tutto? bene,iniziamo a regolare la corrente della saldatrice con l'apposito volantino o potenziometro a seconda dell'elettrodo che usiamo ( vi ricordo che va scelto in funzione dello spessore da saldare)
Per saldare bene adesso dovete in primis innescare l'arco picchiettando l'elettrodo sul punto iniziale di saldatura;una volta accesosi l'arco la punta dell'elettrodo va tenuta a pochi millimetri dai pezzi da saldare, occorre trascinare l'elettrodo in una direzione tendolo lievemente inclinato e mai perpendicolare alle superfici da saldare. Se l'elettrodo è troppo vicino rischiate che si incolli ai pezzi da saldare e l'arco si spegne,in questo caso dovete sganciarlo immediatamente dalla pinza o spegnere la saldatrice per evitare che si surriscaldi danneggiandosi.
L'elettrodo incollato può essere staccato con la smerigliatrice o torcendolo. NON TOCCATELO MAI A MANI NUDE è incandescente.Lo spegnimento può essere dovuto anche all’eccessivo allontanamento della punta dell’elettrodo dal bagno di fusione. In tal caso, l’arco non riesce a sostenersi e si interrompe improvvisamente. Quando ciò accade è necessario riavvicinare rapidamente la punta dell’elettrodo al bagno di fusione in modo che l’arco si ricostituisca e si possa proseguire nella saldatura. Un altro motivo di spegnimento dell’arco può essere causato dalla corrente di saldatura troppo bassa: in tal caso l’arco è piccolo, non fonde molto bene i bordi dei metalli da unire e si spegne appena viene allontanato, anche se molto poco, dal bagno di fusione, in questo caso aumentiamo la corrente di saldatura senza senza esagerare altrimenti in l’arco diventerebbe troppo potente e provocherebbe schizzi e spruzzi durante la saldatura oltre a riempire di buchi il cordone di saldatura.Un'altra causa di spegnimento dell’arco è l’insufficiente contatto elettrico creato dalla pinza di massa che può essere stata collocata su una parte rugginosa o pitturata.Inoltre lo spegnimento può essere causato dall’umidità dell’elettrodo. Gli elettrodi devono sempre essere perfettamente asciutti altrimenti non sostengono facilmente l’arco.

Per saldature molto ampie dovete muovere l'elettrodo a zig zag (come una cucitura)per depositare al meglio il materiale. Se dobbiamo saldare di precisione cioè costruire ad esempio un telaio o saldare due pezzi a 90 gradi eccetera è meglio fissare i pezzi con alcuni punti di saldatura distribuiti sulla linea di giunzione e passare poi alla saldatura definitiva (procedimento questo SEMPRE consigliato) .
Al termine del lavoro la saldatura si presenterà opaca e in rilievo. Eliminate la scoria con l'apposita martellina e dopo rifinite con la smerigliatrice.
Ricordate che i pezzi saldati sono molto caldi per cui prima di maneggiarli occorre attendere che si raffreddino o bagnarli con acqua (sconsigliato)curando che questa non vada a finire sugli elettrodi, sulla saldatrice ed in generale ovunque ci sia corrente elettrica.


Un ultimo consiglio :
Non abbiate timore, all'inizio vi sembrerà impossibile saldare, e crederete che non imparerete mai, ebbene vi garantisco che non è così, quanto più volte icollerete l'elettrodo, spegnerete l'arco e farete saltare il contatore tanto più caparbi dovrete essere. Certo, le prime saldature saranno inguardabili, ma con la costanza diventerete provetti saldatori.




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luca-76
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luca-76


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Inserito il - 20/05/2010 : 22:06:01  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di luca-76 Invia a luca-76 un Messaggio Privato
ecco un piccoli consigli per poter saldare in modo corretto con elettrodo
Prendiamo come esempio due lamiere molto fine tra loro:
accoppiare le due lamiere da saldare sotto tali lamiere dovete mettere un pezzo di ottone una lamira spessa o mattonico ;sempre d'ottone così quando andrete a saldare le lamiere anche se dovessero bucarsi l'ottone che sta sotto farà in modo che il buco non si formi anche perchè essendo un materiale diverso non si attaccherà mai con il ferro,e vi aiuterà nel riempimento evitando i famosi buchi.
altro esempio mettiamo che dovete saldare in verticale del ferro per eseguire una saldatura di tenuta con l'elettrodo si deve sempre partire dal basso verso l'alto che questo sia ferro pieno che tubolare il motivo per che si deve fare in questo modo è perchè la saldatura risulterà molto robusta e non si saranno problemi metre se utilizerete la saldatrice a filo il procedimento è l'opposto poichè con saldatura a filo si spinge mentre con l'elettrodo è lopposto.

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n/a
deleted

garapadre

Prov.: Pistoia
Città: Serravalle Pistoiese


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Inserito il - 21/05/2010 : 15:08:22  Mostra Profilo Invia a n/a un Messaggio Privato
UN PICCOLO E BANALE SCHEMINO DI UNA SALDATRICE AD ELETTRODO



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INIZIO DELLA SALDATURA
Innestare la saldatrice.
Proteggere il viso con la maschera, sfregare l’estremità dell’elettrodo sul pezzo da saldare per 1 o 2 cm affinchè si producano delle scintille. Allontanare l’elettrodo di 4 o 5 mm per stabilire l’arco elettrico, quindi riavvicinarlo a 2 o 3 mm dal pezzo ed iniziare la saldatura.



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TECNICHE DI SALDATURA

Posizione e spostamento dell’elettrodo
La lunghezza dell’arco dev’essere costante e quasi uguale al diametro dell’elettrodo.
Saldare tirando l’elettrodo verso di sé, dev’essere inclinato di 60° rispetto al piano della saldatura.



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Regolare l’avanzamento dell’elettrodo per ottenere una larghezza di cordone pari al doppio del diametro dell’elettrodo.
Realizzare il cordone di saldatura spostando l’elettrodo lentamente. Dopo la saldatura picchiettare il cordone con un martello per eliminare le scorie. Pulire, infine, la saldatura con una spazzola metallica e spianare il cordone con la lima o la mola.



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"Quante volte ho pensato di rinunciare
e lasciargliela lì come fosse un gioco
questa vita che è niente
ma non è poco,
quanti mezzi sorrisi ai miei ritorni,
quante corse da scemo sui treni fermi
quanti che chiamo
e non si san più voltare"
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vespista65
Utente Medio

Vespista65

Prov.: Udine
Città: Udine


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Inserito il - 22/05/2010 : 15:19:17  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di vespista65 Invia a vespista65 un Messaggio Privato
Assolutamente evitare la saldatura ad elettrodo per lamiera di Vespa!!!
Usare solo filo o Tig o cannello....
Con l'elettrodo si puo' saldare eventualmente pezzi di ferro tipo il cavalletto ma no i lamierati!!
In carrozzeria si usa principalmente la saldatura a filo visti i piccoli spessori delle lamiere!
L'elettrodo tende a "bruciare" la lamiera!
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