Vespa Emozioni e sentimenti 6

 

messaggio 60

Name Alessandro Age 18 e-mail=aleult-NOSPAM-ra@virgilio.it 


Quando ho compiuto 14 anni i miei genitori mi hanno chiesto se volevo lo scooter e io ho risposto fiero "io lo scooter non lo voglio perchè mi fa schifo!!!"  Forse sono uno dei pochi che la pensava così ma a distanza di qualche anno la mia scelta rimane quella la Vespa. Per il momento sto mettendo da parte un gruzzoletto per potermi comprare una 50 special, ora viaggio a cavallo di un Ciao di 24 anni portati benissimo ma il mio sogno non e' mai svanito, anzi si e' rafforzato da quando ho cominciato a rincorrere il passato. Spesso vorrei vivere nei mitici anni 60 senza preoccupazioni con i capelli al vento e con la fedele vespa che mi porta per le bianche strade di campagna dove non ci sono auto che rompono, dove non c'e' nessuno, quando la vita era migliore

 

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messaggio 59

Name ronin_et3 Age nd  e-mail 

... non avrò mai più di una vespa e mi terrò stretto la mia ET3, non ne avrò altre, mi sono innamorato di lei, perchè dovrei tradirla, perchè dovrei lasciarla vicino ad altre, certo splendide, vespe, quando io amo lei, penso che si possano collezionare portachiavi, francobolli, perchè no, donne, ma, parlo per me, mai ci sarà altra vespa nel mio garage, le farò da sarto per rifarle il vestito, qual'ora le si strappi, o per renderla più attraente e desiderata, le servirò sempre il miglior olio DOCG su un vassoio d'argento con i miei ossequi.
di giri assieme ne abbiamo fatti e di soddisfazione me ne ha tolte e continuerà a togliermene, mai soddisfazione più grande di ritrovarsi a fianco un moderno scooter o quelle motorette cinquantine vestite da millone;ti squadrano e ci danno dentro col gas, quando il semaforo è ancora rosso, la mia amata mi confida una certa voglia di rivincita, il minimo è regolare, piacevole, appena il verde scatta si pensa già al prossimo incontro ad un altro semaforo, sono rimasti dietro a pensare come una "donna" di ormai 30 anni appesantita dal metallo che porta addosso possa essergli sfilata davanti, o anche percorrendo strade di collina dove nei rettilinei la velocità non passa mai i 70 km/h per poi aumentare in prossimità delle curve fatte con la speranza di arrivare a vedere la curva successiva vivi e con il sorriso in volto.
già, la mia vespa non sarà mai da esposizione, ma sarà sempre la MIA vespa.
hai vinto te,
non ho saputo resisterti come mi ero promesso,
mi hai conquistato.

passa l'attimo di un senso, cerchi di capire gli altri e non capisci più te stesso

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messaggio 58

Name Alessandro  Age 18  e-mail aleu-NOSPAM-ltra@virgilio.it

Molte volte guardo il mondo e vorrei essere nato prima per godermi i mitici anni '60 dove si girava in 2 a cavallo di una vespa con i capelli al vento e rincorrendo il tramonto lungo strade bianche di campagna. Vivere senza le preoccupazioni di oggi, senza cellulare (che "uccide" la società) senza le stupidità che circondano la mia generazione. Io sogno una vespa, perchè appunto non sono come gli altri ragazzi che desiderano gli ultimi modelli di scooter plastici che tanto odio, sono motorini senza anima fatti solo per essere elaborati all'inverosimile, alcuni miei amici arrivano fino ai 110 km\h con dei 70cc, a volte mi chiedo che cosa ci trovano di figo. Io voglio la vespa voglio un pezzo di storia che mi faccia vivere una già vissuta atmosfera voglio sentire una piacevole sensazione mentre cambio marcia e accelero mentre percorro la strada che mi porta verso nuove avventure e spero che questo sogno si avveri presto

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messaggio 57

 Name "poeta" Cacciatori di vespe (dal nostro forum http://www.vespaforever.net/forum/

 Di vespe ne ho avute molte, in passato semplicemente le utilizzavo per andare a scuola, al lavoro o a spasso con amici e morosa, certo qualche moto e qualche vecchia automobile, ma mai mi mancava una vespa o un bel vespone, a mio dire sempre comodi ed affidabili.

Ricordo inoltre tanti bei viaggetti in sella alle Px, il primo bacio, la ruota di scorta che imparai a montare quando fermo sulla riva di un lago a trenta khilometri dalla civiltà scoprii di aver forato ed era oramai il tramonto (sempre sia lodata la ruota di scorta del PX!).

Un giorno, era il 1991, mentre imperversava la moda dello scooter Nippo raccimolai i miei risparmi e mi recai ad un concessionario per acquistare una Revaival, ma erano terminate! Ci rimasi davvero male mi comprai una RD 350 del 1983 e dimenticai la vespa.

Passarono altri sette anni, altre due ragazze e raggiunta la totale indipendenza decisi di acquistare un nuovo scooter, affascinato dai targati Nippo erravo da concessionario a concessionario confuso dai tanti modelli e dalle troppe offerte, ma all'improvviso, in una vetrina vidi la bella vespa nuova e lucente, in un attimo tanti ricordi, la linea pulita e quel faro puntato sul mio sguardo, fu un attimo feci la pazzia e x 5 milioni (del 1996) me ne tornai a casa a bordo di una PX200E elestart nuova di pacco.

Passano altri anni ed un giorno il mio amico Luigi (il postino) viene da me per chiedermi un consiglio, nel giardino un relitto di special, la "vecchia gloria" oramai aveva ceduto alle ingiurie del tempo e dei tanti troppi proprietari che la avevano sfruttata all'inverosimile, reduce di mille tamponamenti e innumerevoli scivolate, nulla di quel telaio era illeso, ogni centimetro aveva un taglio, un bozzo, una cicatrice, Luigi mi chiese cosa si potesse fare, io risposi che eravamo un tantino cresciutelli per queste cose, che il lavoro non valeva la candela, che era da buttare e che riparare un simile relitto da adulti era da "sindrome di Peter Pan", Luigi disse:" Peccato non ne ho mai avuta una mi sarebbe piaciuta....", siccome, "NON SIAMO INSENSIBILI AL GRIDO DI DOLORE CHE SI LEVA DA TANTE PARTI D'ITALIA" a queste sue parole seguirono solo lunghi pomeriggi di grasso e vernici, ma quando il lavoro fu terminato avevamo davanti ai nostri occhi una special del 1981 biancospino appena uscita dalla catena di montaggio, eravamo sbalorditi ed increduli, solo ora capivamo quanto fosse bella una vespa, solo ora intimamente il nostro cuore era felice, inebetiti come sedicenni passammo il pomeriggio in scorribande per il quartiere, ad ogni Bar ed ad ogni semaforo altri si fermavano ad ammirare lo scooter e a rivolgerci apprezzamenti e complimenti.....

No non fu per denaro.....

non fu per vantaggio che divenimmo "cacciatori di vespe", ma quelle vecchie scocche contorte ci attiravano come miele, poi la ricerca del modello particolare, del colore originale, del ricambio introvabile occuparono in parte la nostra vita, non certo la parte migliore, ma di sicuro una molto piacevole, a fronte di tante fatiche solo lucidi telai brillanti di nitro al sole di Primavera e tante troppe rinunce, tante troppe sconfitte, ma ad ogni vespa persa un'altra ne appare per incanto....

E così dopo soli quattro anni abbiamo riempito un box di telai, completeremo le circa 15 vespa 50 che rappresentano la produzione dal 1963 al 1981, per poi dedicarci alle large frame, forse una bella 125 PX del 77, una super 150 del 65, una VNB3 del 63 e una GS 160 del 62, forse una Primavera del 68 e se Dio vuole una ET3, ci vorranno anni di lavoro, lo sò, solo per sistemare tutto il casino che c'è in garage ci vorrebbero sei mesi, ma....

Il tempo lo troveremo e la passione non manca,

e pensare che ho sempre pensato alla vespa con indifferenza, disprezzandola a volte in una fredda mattina d'inverno quando alla terza pedivellata mi toccava di spingere, ora solo sole e vespe lucenti, ora, per le strade di Roma nuove bellissime vespe ronzano in lungo e largo, scopri di non essere il solo, scopri che oggi è Primavera e che profuma di miscela.

qualcuno ha detto : " LA FELICITA' IN UN PUGNODIDADI"


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messaggio 56

First Name Gianluca Age NA

Io e la mia Vespa.. viaggio fuori dal tempo.

Una domenica come tante? A volte basta un piccolo dettaglio a cambiare il solito tran tran.

La strada dissestata, meglio svoltare a destra. Avessi percorso la strada prevista sarei passato dal paesino dove abita un vespista che mi ha da poco contattato, ero curioso di vederlo, probabilmente in sella all’ unica Vespa della zona.

La decisione forzata di cambiare direzione, mi porta, dopo un lungo rettilineo, in un altro paese che mi ricorda qualcosa: li viveva un vecchietto al quale avevo venduto il mio primo motorino, un “Gimk” dorato. Immaginarlo ancora circolante o almeno esistente è pura utopia, in un epoca di “usa e rottama”.

Purtroppo non lo vedo, ma la stradina circondata da basse casette colorate, stranamente intervallate ancora di piccoli negozietti e botteghe artigiane, che altrove la politica fiscale degli ultimi decenni ha spazzato via, fa tornare col pensiero indietro nel tempo.

A riportarmi bruscamente ancor più indietro, una splendida quanto inaspettata visione: uno spazioso garage col portone spalancato sul cortile, mette in mostra una decina di esemplari di Vespa, tutte luccicanti e restaurate, modelli tipici degli anni 50 e 60.

Mi fermo per qualche momento ad ammirarle con un pizzico di invidia, ripensando alle mie, malamente incastrate in uno spazio ristretto e umido e bisognose di cure almeno estetiche. Pazienza, so bene che non posso permettermi il lavoro di un carrozziere e tantomeno di un restauratore. Chi ha pane non ha denti e viceversa, ma non nel caso del proprietario di quello splendido garage.

Riprendo la mia strada, dopo questo spettacolo voglio spremere dalla mia Vespa il massimo, non come potenza, ma carpendone ogni piacevole sensazione che sa gioiosamente regalare.

Così mi guardo attorno. Dai giardini curati delle case più periferiche, spiccano i panni stesi ad asciugare al sole, che emanano il classico odore del sapone giallo di Marsiglia di massaie d’ altri tempi. Più avanti solo l’ asfalto semiconsunto, che taglia in due la verde campagna. Qualche fiore giallo e azzurro, aspetta di essere colto da mani delicate per portare il suo profumo nella casa di chi lo sa apprezzare.

Avessi percorso la stessa strada in macchina, avrei forse mai potuto assaporare tutto questo?

Qualche casa colonica, alberelli fioriti di un rosa tenero, mi fanno tornare alla mente “fiori rosa fiori di pesco…” di Lucio Battisti, che comincio a canticchiare. Poi un odore diverso che in un altro contesto avrei apostrofato come puzza, ma dentro questa favola anche il letame si accorda armoniosamente.

Ritorna in mente la mia infanzia, quando in Lombardia, questo odore anticipava l’ arrivo alla grande casa “paradiso terrestre” di mia nonna. Un insieme di pensieri che si aggroviglia coi ricordi, sono ormai vicino al paese dove visse la sua gioventù, l’ altra mia nonna. Decido di arrivarci.

Lungo questa stradina a volte tortuosa, mi sembra di scorgere chiaro il loro volto, il loro benevolo sorriso mi rassicura come allora, forse dall’ alto mi stanno guardando. In questo clima magico e rasserenante, ho la fortuna di non essere disturbato, sono l’ unico a percorrere la strada.

Ascolto il motore cantare, 35 anni fa usciva dagli stabilimenti di Pontedera la mia Vespa fedele, sembrano 35 giorni, una meccanica ancora perfetta! Quale altro veicolo fra 35 anni potrà farà altrettanto?

Di tanto in tanto una casa semiabbandonata, poi si susseguono alcune ville e palazzi signorili ultracentenari, circondati e protetti da altrettanto vecchi e rigogliosi alberi ad alto fusto. Per ognuno di loro scrivo una storia, condita di esistenze più o meno felici, vite spensierate o travagliate. Il loro fascino è così forte che spengo il motore davanti al massiccio cancello in ferro battuto di uno splendido palazzo restaurato con cura e leggo sulla piccola targa giallo senape dei “beni culturali”, che era una residenza estiva signorile del XVI secolo.

E’ bello che siano arrivati intatti fino ai giorni nostri, almeno gli edifici del passato sono tutelati e protetti da “nobili” normative, al contrario di quanto accade, per ignoranza, leggerezza, interessi industriali e demagogia, con auto e moto storiche o che lo diventeranno.

Ma non voglio rovinarmi la splendida giornata con questi pensieri, fin’ ora sono riuscito a viverla in un’ altra dimensione, solo e fuori dai vincoli del tempo e di ogni pensiero o preoccupazione. Io, la mia Vespa e basta, una volta tanto.

Arrivato nel paese della nonna, la immagino passeggiare tra le vecchie botteghe, la sento ancora vicina quando, osservando il cielo che lentamente imbrunisce, con la complicità di una stravagante foschia che promette pioggia, capisco che è ora di invertire la rotta e tornare mestamente verso casa. 

Saluto le case dipinte come in una tela dalla mano sicura di un bravo artista, accelero dando l’ occasione all’ infaticabile due tempi, di mostrare la sua grintosa allegria, e pian piano riaffioro nel mondo reale.

Ma poi qual’ è la realtà, quella delle corse contro il tempo e dei telegiornali minacciosi, o quell’ allegria e spensieratezza che la Vespa è sempre pronta a donare?

Non lo so, ma ancora una volta dico: <<Grazie Enrico Piaggio, grazie gloriosa Vespa, compagna instancabile di tante avventure>>.

 

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messaggio 55

First Name Pugno di dadi Age NA
Quasi mi ammazzavo quella sera, bloccato tra i fari e lo smog della città già buia, esausto di tanto caos e bagnato fino al midollo spinale, l'asfalto era la solita lurida saponetta piena di insidie e di buche, il largo parabrezza della px proteggeva dalla pioggia incalzante ma rendeva la visione del mondo sommersa e liquida, ero in un maledetto ingorgo in cui tutti sperano di essere altrove e reciprocamente si ostacolano, assurdita dei tempi moderni, mi dico mentre svicolo tra due auto e fuggo in un vicolo oscuro e deserto.
Stranamente in quello stretto e dimenticato budello regnava il silenzio assoluto, non una finestra accesa, non un'auto in transito, solo l'incredibile odore di una minestra calda e il riflesso di fari lontani che a bagliori trafiggevano la quasi oscurità del posto, sembrava di essere altrove, era quasi assurdo che a quell'ora e in quella città potesse esistere solo nel pensiero un luogo simile, percorsi incerto almeno cento metri, dubitando di trovare una uscita che mi avrebbe reso il tragitto più breve, non la trovai infatti, il vicolo era cieco e portava ad una specie di cortile, dove regnava il nulla di un vecchio portone tanto basso da doversi chinare per entrare, lo percorsi ruotando il manubrio e avvertii forte il rumore del motore della 200 tanto era il silenzio, non giungevano lì i rumori del caos ne i fumi nauseanti degli scarichi, nel girare per ripiegare, vidi all'improvviso inattesa una sagoma ben nota ai miei occhi, quasi ondeggiava tra le goccie che colavano sul parabrezza, quasi mi parve vederla muoversi...
Mi fermai, xchè non si ha mai fretta di affrontare nuovamente il caos, e accesa una sigaretta di pretesto scesi dal PX e mi avvicinai, era una 50L con logo piaggio a scudo e quindi del 67, integra ed evidentemente abbandonata, il faro era in vetro e non in plastica, incredibilmente pulito e lucido, le manopole e la sella oramai rugose come la pelle di una mummia raccontavano molto del tempo e delle strade percorse, le ruote sgonfie testimoniavano il lungo desio, mi volsi attorno in cerca di risposte e possibili informazioni, ma tutto in quel luogo era abbandonato, più che abbandonato da tempo, direi abbandonato nel tempo, ed illogico, era difatti illogico che in una città sovrapopolata dove il costo delle abitazioni raggiunge i 10.000 euro a mq il piccolo portone fosse chiuso e tutte le finestre fossero in abbandono, forse un buco nero mi aveva trasportato indietro nel tempo e più guardavo quella vespa e più la vedevo lucida e ringiovanita, forse ero solo molto stanco, forse era la pioggia che bagnandola la rendeva lucida e brillante, ma da quel manubrio girato ebbi la sensazione che non proprio tutto in quel luogo fosse immobile e dimenticato, il faro brillava come se cogliesse di riflesso un remoto raggio lunare amplificandolo, più lo guardavo, più mi guardava, partii deciso di ritornare.
Il giorno successivo, dopo aver percorso e ripercorso ogni vicolo, vi ritornai difatti, il piccolo portone era sbarrato ed un cartello con su scritto pericolante era ora posto a guardia dell'edificio secolare, strano non averlo visto prima, alcune bottege di artigiani e restauratori emanavano odore di colla e cuoio per fortuna quel luogo era popolato da artigiani ed avrei avuto presto le notizie cercate, ma con stupore non vidi la vespa della sera precedente, chiesi ad un omino molto piccolo di eta indefinibile nella bottega delle orature a foglia: " salve perdoni c'era una vespa qui! Cerco il proprietario", mi rispose con un tono squillante da usignolo: " si la vespa, la utilizzavo per metterci ad asciugare il daino (chissa poi che cavolo era sto daino...) ma stamane non c'era più, non saprei, forse se la sò portata via, più di qualcuno ha chiesto ultimamente", "in che senso perdoni!", "nel senso che ha dormito a lungo sonni tranquilli amico mio, ma il mondo è prepotente e prende ciò che non può avere" , "ma scusi non è che tante volte il proprietario...", " sono io il proprietario, era la mia vespa, ferma da venti anni e più, ancora la spolveravo di tanto in tanto e ti aspettavo","scusi mi presento, Paolo, come sarebbe a dire che mi aspettava!", " sarebbe a dire che tu sei un ragazzo educato ed hai già una bella vespa a mio dire, molti venendo qui non capivano nemmeno che mestiere fosse il mio, ora devo lavorare, peccato mi mancherà...", "peccato davvero signore, era ben tenuta"

era del colore del chiaro di luna.....

Non tutte le vespe riescono con il buco....

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messaggio 54

First Name Antonio Age 44 e-mail=abeNOSPAMllinello@alice.it
Sono contento! ho restaurato per mio figlio matteo, la mitica vespa 50 special che ha saputo apprezzare tantissimo.
abbiamo sistemato il mito con le nostre mani, lo devo dire ho creato un altro "vespista".  ciao a tutti!

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messaggio 53

From: "Aniello L P" anielloNOSPAM1964@yNOSPAMahoo.it

Uso la mia px 125 arcobaleno tutti i giorni per lavoro divertimento mare in tutte le condizioni climatiche.Sto avendo problemi alle gambe data anche l'età ,dovrei scendere dalla vespa solo che non ci riesco

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messaggio 52

From: G.P gp79@NOSPAM@postino.it

Ciao Gianluca, forse non ti ricorderai di me, sono passati tanti anni. Ho trovato per caso il tuo sito fantastico e mi ha fatto tornare in mente tante cose che credevo di avere dimenticato. Quando scorrazzavamo sulla vespa non avrei mai immaginato che la tua passione fosse così forte da riportarla così bene poi su internet. La vita a volte improvvisamente fa cambiare tante cose, per me è cambiato tutto come saprai ma è già bello potere rivivere quelle estati di radio e di vespa leggendo fra le righe di queste pagine. Ti faccio i migliori auguri. G.P.

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messaggio 51

From: Gian Luca Sole renaissanceNOSPAM@despammed.com

Ciao al mio omonimo, e complimenti per  il sito.  :-)
Non ho mai posseduto una moto o un ciclomotore, i miei genitori si sono sempre fermamente opposti. Tuttavia mia sorella, a cui avevano ugualmente negato il ciclomotore, nel lontano '76 riusci' con grande determinazione ad acquistare la vespa 50 special 4 marce usata di una amica, grazie a dei lavori saltuari. Quando ebbi compiuto quindici anni, in estate approfittai (malandrinamente...) del fatto che mia sorella era in trasferta per gli studi universitari, per "rubarle" la vespina. :-) 
Pur non avendo _mai_ guidato un motorino, appassionatissimo com'ero (e come sono...) di meccanica, non ebbi nessuna difficolta' ad imparare a guidarlo abbastanza bene nel giro di una/due giornate; seguirono gite di decine e decine di chilometri in compagnia del mio amico, verso la campagna, verso il mare; mi divertivo nei lunghi lanci in quarta sul rettilineo, a velocita' massima, a seminare il mio amico col suo benelli 50 tre marce (per quanto il suo motorino avesse una ripresa decisamente migliore della vespa...); quanti ricordi dell'adolescenza riaffiorano...   :-)
Mia sorella si accorse del furto solo perche' feci il grave errore di far sedere un mio amico inesperto, che perse il controllo allo spunto finendo per terra e causando un bel graffio sulla pancia sinistra. Tuttavia mia sorella mi perdono', e dopo qualche anno ebbi l'occasione di guidarla alcune volte ancora. Finche' il suo ex ragazzo, gradatamente, negli anni, non la distrusse di meccanica e carrozzeria per il suo utilizzo sconsiderato...
Tramite la casa d'aste online ebay, ho comprato a febbraio 2005 una vespa 50 special 4m del 1980. Meccanica perfetta, scocca sanissima, freni e gruppo termico nuovo, tutto originale eccetto sella, fanale, modanatura scudo... ma carrozzeria da riverniciare in toto (e' fatta a bomboletta...). Mi manca solo la revisione per poter circolare regolarmente. Comunque, a mio rischio e pericolo, e dopo tanti anni che non prendevo uno scooter, l'ho provata nel traffico, pensando che fosse inadeguata ai tempi. Ma neanche per sogno: va che e' una bellezza!!! In futuro la riportero' senz'altro alle sue condizioni originali: sara' certo un motivo in piu' per divertirsi con la mitica vespina.   ;-)
Saluti, Gian Luca Sole

 

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