Parte 8 archivio editoriali vespa

 

80° Pensiero al vento

Quando ci si volta per un attimo indietro, le poche volte che la frenesia del vivere quotidiano ce lo concede,
ci accorgiamo di quante cose sono cambiate, di quanti errori abbiamo commesso che col senno del poi non ripeteremmo, tanto da dire: "potessi tornare indietro..".
Basta tornare con la mente indietro di un solo anno per rendersi conto che veniamo continuamente caricati di nuove incombenze, divieti e limitazioni,
ma prese così a piccole dosi è facile assuefarsi senza avere voglia o possibilità di dire qualche "basta, non ne possiamo più".
La prima cosa che mi viene in mente è la vergognosa confisca che pende come una "spada di Damocle" sulla testa di noi motociclisti.
Proseguendo in questo viaggio a ritroso, ricordo quando viaggiavamo coi capelli al vento, ricordo i ciclomotori senza targa, sinonimo di libertà, i bolli a 3700 lire, le assicurazioni facoltative, il famoso slogan della Vespa 50:"si guida senza targa e senza patente" che è stato uno dei motivi del suo grande successo,
niente revisioni, bollini blu, blocchi della circolazione e chissà quant' altro ho scordato, come chissà quant' altro arriverà...
Che fosse giusto o sbagliato non spetta a me dirlo, certo è che si respirava molta più libertà.
Vespa e libertà, Vespa sinonimo di libertà !
Quanti piacevoli ricordi legati a due affascinanti e semplici parole.
Credo che il momento di massima espressione di questo binomio fu proprio trent' anni fa, quando per accontentare le esigenze dei ragazzi di allora uscì quello che resterà, pur non essendo ancora particolarmente "vintage" il modello di Vespa di maggior successo, il sogno inseguito da tutti: la Vespa "Primavera 125 -  ET3".
Fine 1976, anno della indimenticabile sentenza della Corte Costituzionale che aveva dato la possibilità a tutti di esprimersi attraverso le "radio private".
Ne nascevano nuove ogni giorno, bastava un trasmettitore da 5 watt ad accompagnare con parole musica un' atmosfera di semplicità, libertà voglia di fare..
E la Vespa, dopo il grande successo della 125 Primavera, nata agli albori di quella pacifica rivoluzione di costumi, mise appunto la ciliegina sulla torta con la serie "ET3", sigla che stava per accensione elettronica e tre travasi.
Una rivoluzione nella rivoluzione, dopo tanti anni di puntine e condensatore..
una banalità che aggiunse un po' più di brio ad una linea già moderna e aggressiva, arricchendola di pochi particolari che ne decretarono un successo che continua ancora immutato fino ai giorni nostri.
Forse i "grandi collezionisti", rincorrendo sogni improbabili di GS, 90SS e "cambio a bacchetta", la snobberanno,
ma io che ogni giorno ho contatti con Voi appassionati, posso garantirvi che è tuttora il modello più ambito da giovanissimi e meno giovani,
i primi forse alla ricerca di un mito simbolo di libertà, gli ultimi probabilmente alla ricerca di un modo di rivivere quegli anni indimenticabili.
Trent' anni fa o giù di li.

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79° Pensiero al vento

 

A più di sei anni dalla sua prima timida pubblicazione, VespaForever è cresciuto lentamente, fino a comparire fra i primi risultati di ricerca di tutti i motori, anche del più ostico, ma da tutti osannato Google.
Ricordo il mio stupore dei primi giorni, quando mi vantavo di avere avuto "ben 40 visite alla settimana" .
Oggi con decine di migliaia di appassionati che ogni giorno frequentano il sito, mi sento in dovere di cercare di correggerlo e aggiornarlo per quanto il mio tempo libero mi concede.
Sono tantissimi i siti, non solo italiani, anzi... che hanno messo un link verso Vespa Forever, questo mi fa piacere, ma mi dispiace molto che fra di noi, appassionati di Vespa, ci sia tanta rivalità.
Non mi riferisco questa volta alla scarsa cordialità e solidarietà che si incontra sulle strade,
ma lo stesso effetto triste si può notare su alcuni siti web "concorrenti", o che evidentemente vogliono essere ritenuti tali.
Non è bello parlare di concorrenza in un settore dove la massima collaborazione e sinergia sarebbe necessaria per cercare di risolvere i tanti ostacoli burocratici che affliggono i gloriosi "due tempi" e lo scarso interesse verso di noi appassionati da parte della Casa Madre,
ma purtroppo devo amaramente constatare che è così.
Alcuni si sà, forse temono la spontaneità di queste pagine buttate giù da un semplice hobbista del web e della Vespa, e da anni censurano nei loro forum il termine "Vespaforever" con "nospam".
Le censure, si sa bene, non danno mai una buona immagine a chi le applica e ne minano la reputazione e credibilità,
ma quello che più mi ferisce è che siano proprio alcuni siti web della "mia" Lombardia, a snobbare VespaForever.
Ho preso contatti con molti, ricevendo solo alcune risposte e tante promesse non mantenute, pazienza, ma vedere che chi proprio non si degna nemmeno di un cenno di risposta sia della mia terra natale, mi fa veramente male.
Purtroppo e per fortuna ho altri problemi ben più seri da risolvere, questo è solo un hobby, una passione nella quale metto tutto me stesso, ma l' amaro resta.
Un vecchio detto cinese, indiano o che so io.. diceva" tanti nemici, tanto onore" , poi c' è "chi non mi ama non mi merita", così tiro un agrodolce sospiro di sollievo.
In realtà chi mi gratifica veramente, non sono certo tutti questi sponsor che non pagano quasi mai ,
chi mi gratifica siete voi affezionati appassionati che ogni giorno in migliaia vi ritrovate su queste pagine,
e tutti coloro che si fanno onore collaborando gratuitamente, con passione al nostro grande VespaForum  
Grazie di cuore a tutti voi, persone corrette!

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78° Pensiero al vento

Il "Saluto Vespista"

Mi fa sempre molto piacere intravedere sopraggiungere in lontananza la sagoma inconfondibile di una Vespa.
Spontaneamente seguo quell' immagine avvicinarsi fino ad affiancarsi sul lato opposto della strada, per poi scomparire velocemente dallo specchietto retrovisore.
Siamo rimasti una minoranza, forse sull' ordine del 3 per cento degli sccoters che vedo transitare sulle strade,
pochi ma buoni, penso, anche se in realtà siamo comunque migliaia e migliaia.
A volte accenno un saluto, purtroppo mai fin' ora ricambiato e questo mi lascia un velo di tristezza.
Penso che probabilmente tra i conducenti di Vespe, chi vive lo spirito vespistico sia in una percentuale ancora minore,
lo intuisco anche dallo stato "trasandato" di molte di queste,
credo che un vero appassionato mantenga spolverata e lucida la propria Vespa anche se è stata verniciata nel garage in un fine settimana con mezzi di fortuna, ma con tanta passione e conseguente soddisfazione.
Sarebbe  bello che tra chi come noi ama la Vespa ci fosse una maggiore cordialità,
non dico di fermarci a bere qualcosa, ma un semplicissimo e gratuito saluto, anche il classico "beep - beep"
Lo fanno i camionisti, gli autisti di pullman e chissà quante altre categorie,
perchè  noi dobbiamo essere così freddi?
Non siamo Vespisti solo nei raduni, abbiamo in comune una grande passione per uno scooter che molti ci invidiano.
Un piccolo gesto con la mano in barba al nuovo codice o il più sobrio "beep" non comprometterebbero certo la sicurezza stradale e ci regalerebbero un reciproco sorriso interiore.
Pensiamoci..  Buona Estate !

 

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77° Pensiero al vento

Lettera aperta ai"vigili" o chi per loro, di Ravenna

Ieri era una splendida giornata, 
volevo andare a Milano Marittima...

è già la seconda volta che ci provo quest' anno, 
e proprio non sono abbastanza intelligente per capire la logica con la quale a Ravenna ragiona chi mette i cartelli stradali.

Giunto a Ravenna, sono costretto a passare dal centro, perchè sulla circonvallazione, da quest' anno (neanche fosse un autostrada) bisogna avere almeno 151 cc di cilindrata.

Gli altri anni ci andavo liberamente, quest' anno nisba!

Come "caspita" faccio a uscire dalla città per proseguire verso Milano Marittima, 
o anche se solo volessi andare al primo paesino in quella direzione, a 3 Km dalla città?

La scorsa domenica, prova che ti riprova sono quasi arrivato a Forlì... 
ovviamente sarebbe assurdo fare Ravenna Forlì, Forlì Milano Marittima, quando prima in 10 minuti ci arrivavo.

Non ho trovato strade alternative.
E poi con quale autorità si può limitare l' accesso alla circonvallazione ai mezzi di una certa cilindrata, non essendo ne autostrada, ne superstrada, ne raccordo autostradale? Perchè è pericolosa?
D' accordo è pericolosa, lo so bene, ma siccome c' è il limite dei 70, e in certi punti dei 50 e addirittura 30!!!!, che io abbia un ciclomotore, o una Harley, cosa cambia????

Ovviamente non ci puoi andare con la Vespa 50 - 125, ma in bicicletta credo di si.. non ho visto divieti in tal senso...

Con tutto il rispetto, spero che qualcuno mi sappia fornire una spiegazione plausibile, o almeno un percorso BREVE alternativo che non limiti il mio (e altrui) diritto di circolare in tale direzione

Grazie

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76° Pensiero al vento

Il "ferro vecchio"

Da bambino trascorrevo molto tempo con il nonno, quello che tanto mi ha insegnato nella meccanica, nel fai da te, e tanto altro che non scorderò mai, ma purtroppo non si adatta a questo spazio. 

A quei tempi, passava una volta alla settimana, un vecchio signore con un motocarro probabilmente autocostruito: il classico "motorino" che era stato unito ad un carretto, una sorta di "Ape" senza cabina. Questo anziano signore, viaggiando a passo d' uomo, quasi urlava con forzato accento veneto: "Fero vecio, baterie vece..". 

Si raccoglievano i rottami dal cortile, con la prospettiva di ricavarne qualche centinaio di lire. Ricordo che già allora notavo sul piccolo cassone, cose interessanti come ruote di Vespa e Lambretta e una volta quel personaggio era riuscito addirittura a caricare una Vespa VNA uguale alla mia. 

 Soffrivo nell' immaginare la brutta fine che quei tesori avrebbero fatto, ma ero conscio di non poterli comprare con i miei risparmi di bambino.

Col passare degli anni, la figura del "Fero Vecio" come tanti altri piccoli artigiani, è scomparsa a causa delle normative rigide in materia fiscale e di smaltimento di rifiuti. Non voglio polemizzare infruttuosamente su norme che hanno cancellato costumi, è stato un breve dialogo a ricordarmi  queste figure del passato e farmi riflettere sull' atteggiamento di molti venditori di ricambi 

Stavo finendo di sistemare la mia Special blu con una bella passata di cera, quando un vicino, vedendo gli attrezzi e ricambi ancora in terra, mi si avvicina sorridente, dicendomi: "Che bello vedere che c' è gente che riesce a far funzionare ancora questi ferri vecchi" 

Sorrido e rispondo gentilmente a quello che voleva essere certamente un complimento, pensando: "Ferro Vecchio? Te lo do io il ferro vecchio...!" Io tutto orgoglioso della mia Vespa che luccica sotto il sole e tu la chiami "Ferro Vecchio"? 

Forse allora quelli che vedendo la Vespa mi chiedono se è mia "questa Lambretta" e magari un po' tutti coloro che viaggiano su scooter monomarcia in plastica, credendosi motociclisti e poi, e poi... e poi ecco, certo, anche il ricambista che si è arricchito vendendo pneumatici Ceat 3,50-8 e che da sei mesi continua a ripetermi che il perno della sella "sta arrivando, ma ormai questi pezzi vecchi...." 

Pezzi vecchi uguale ferri vecchi? 

Anche l' altro, poi l' altro ancora, fin'anche la ragazza sempre scocciata del Piaggio Center, forse mi vedono come un marziano in cerca di ferri vecchi! 

Forse mi sto rimbecillendo, perchè non mi sono omologato alle leggi del consumismo usa e getta, perchè sono fiero di mantenere una mia personalità e gli "specchi per le allodole" su me non hanno molto effetto. 

Se però è vero questo, anche altre decina di migliaia di appassionati italiani e forse milioni sparsi nel mondo sarebbero fessi che si innamorano di ferrivecchi. Scomodi e controcorrente certo, ma fessi no di certo! 

Se il progresso significa comprare, buttare e ricomprare, poi viaggiare felici su due ruote ricoperte abbondantemente di plastica senza  il piacere di personalizzare la guida col cambio, lo vedo grigio e triste. 

In questo caso.. Viva il "ferro vecchio" e chi lo sa apprezzare!

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75° Pensiero al vento

Io e la mia Vespa.. viaggio fuori dal tempo.

Una domenica come tante? A volte basta un piccolo dettaglio a cambiare il solito tran tran.

La strada dissestata, meglio svoltare a destra. Avessi percorso la strada prevista sarei passato dal paesino dove abita un vespista che mi ha da poco contattato, ero curioso di vederlo, probabilmente in sella all’ unica Vespa della zona.

La decisione forzata di cambiare direzione, mi porta, dopo un lungo rettilineo, in un altro paese che mi ricorda qualcosa: li viveva un vecchietto al quale avevo venduto il mio primo motorino, un “Gimk” dorato. Immaginarlo ancora circolante o almeno esistente è pura utopia, in un epoca di “usa e rottama”.

Purtroppo non lo vedo, ma la stradina circondata da basse casette colorate, stranamente intervallate ancora di piccoli negozietti e botteghe artigiane, che altrove la politica fiscale degli ultimi decenni ha spazzato via, fa tornare col pensiero indietro nel tempo.

A riportarmi bruscamente ancor più indietro, una splendida quanto inaspettata visione: uno spazioso garage col portone spalancato sul cortile, mette in mostra una decina di esemplari di Vespa, tutte luccicanti e restaurate, modelli tipici degli anni 50 e 60.

Mi fermo per qualche momento ad ammirarle con un pizzico di invidia, ripensando alle mie, malamente incastrate in uno spazio ristretto e umido e bisognose di cure almeno estetiche. Pazienza, so bene che non posso permettermi il lavoro di un carrozziere e tantomeno di un restauratore. Chi ha pane non ha denti e viceversa, ma non nel caso del proprietario di quello splendido garage.

Riprendo la mia strada, dopo questo spettacolo voglio spremere dalla mia Vespa il massimo, non come potenza, ma carpendone ogni piacevole sensazione che sa gioiosamente regalare.

Così mi guardo attorno. Dai giardini curati delle case più periferiche, spiccano i panni stesi ad asciugare al sole, che emanano il classico odore del sapone giallo di Marsiglia di massaie d’ altri tempi. Più avanti solo l’ asfalto semiconsunto, che taglia in due la verde campagna. Qualche fiore giallo e azzurro, aspetta di essere colto da mani delicate per portare il suo profumo nella casa di chi lo sa apprezzare.

Avessi percorso la stessa strada in macchina, avrei forse mai potuto assaporare tutto questo?

Qualche casa colonica, alberelli fioriti di un rosa tenero, mi fanno tornare alla mente “fiori rosa fiori di pesco…” di Lucio Battisti, che comincio a canticchiare. Poi un odore diverso che in un altro contesto avrei apostrofato come puzza, ma dentro questa favola anche il letame si accorda armoniosamente.

Ritorna in mente la mia infanzia, quando in Lombardia, questo odore anticipava l’ arrivo alla grande casa “paradiso terrestre” di mia nonna. Un insieme di pensieri che si aggroviglia coi ricordi, sono ormai vicino al paese dove visse la sua gioventù, l’ altra mia nonna. Decido di arrivarci.

Lungo questa stradina a volte tortuosa, mi sembra di scorgere chiaro il loro volto, il loro benevolo sorriso mi rassicura come allora, forse dall’ alto mi stanno guardando. In questo clima magico e rasserenante, ho la fortuna di non essere disturbato, sono l’ unico a percorrere la strada.

Ascolto il motore cantare, 35 anni fa usciva dagli stabilimenti di Pontedera la mia Vespa fedele, sembrano 35 giorni, una meccanica ancora perfetta! Quale altro veicolo fra 35 anni potrà farà altrettanto?

Di tanto in tanto una casa semiabbandonata, poi si susseguono alcune ville e palazzi signorili ultracentenari, circondati e protetti da altrettanto vecchi e rigogliosi alberi ad alto fusto. Per ognuno di loro scrivo una storia, condita di esistenze più o meno felici, vite spensierate o travagliate. Il loro fascino è così forte che spengo il motore davanti al massiccio cancello in ferro battuto di uno splendido palazzo restaurato con cura e leggo sulla piccola targa giallo senape dei “beni culturali”, che era una residenza estiva signorile del XVI secolo.

E’ bello che siano arrivati intatti fino ai giorni nostri, almeno gli edifici del passato sono tutelati e protetti da “nobili” normative, al contrario di quanto accade, per ignoranza, leggerezza, interessi industriali e demagogia, con auto e moto storiche o che lo diventeranno.

Ma non voglio rovinarmi la splendida giornata con questi pensieri, fin’ ora sono riuscito a viverla in un’ altra dimensione, solo e fuori dai vincoli del tempo e di ogni pensiero o preoccupazione. Io, la mia Vespa e basta, una volta tanto.

Arrivato nel paese della nonna, la immagino passeggiare tra le vecchie botteghe, la sento ancora vicina quando, osservando il cielo che lentamente imbrunisce, con la complicità di una stravagante foschia che promette pioggia, capisco che è ora di invertire la rotta e tornare mestamente verso casa. 

Saluto le case dipinte come in una tela dalla mano sicura di un bravo artista, accelero dando l’ occasione all’ infaticabile due tempi, di mostrare la sua grintosa allegria, e pian piano riaffioro nel mondo reale.

Ma poi qual’ è la realtà, quella delle corse contro il tempo e dei telegiornali minacciosi, o quell’ allegria e spensieratezza che la Vespa è sempre pronta a donare?

Non lo so, ma ancora una volta dico: <<Grazie Enrico Piaggio, grazie gloriosa Vespa, compagna instancabile di tante avventure>>.

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74° Pensiero al vento
 
Non di sola Vespa..

Siamo in primavera, ma l' inverno che ci siamo lasciati alle spalle non è stato dei più clementi e questo, se da una parte mi ha impedito di usare la Vespa quanto avrei desiderato, dall'altra mi ha permesso di prendermi cura maggiormente del mio lavoro e del mio sogno, questo sito, Vespaforever, diventato un grande punto di incontro ogni giorno, per migliaia di appassionati. 
Il mio impegno quotidiano, anche se immagino non sia facile crederlo, è fatto di almeno 4 - 5 ore, spese a correggere, rivedere, aggiornare le tante pagine, e alla creazione del nuovo forum on line dal 31 marzo.
Ritengo sia lecito fare quattro conti e cercare sia di recuperare le spese vive che un sito deve sostenere, sia essere gratificato, oltre che dalla vostra quotidiana presenza, anche seppur minimamente, da qualcosa di più venale... 
ed è per questo che VespaForever è tappezzato di banner. 
Dopo la grande scorrettezza di adsense che con la complicità di "qualcuno" con le mani in pasta, proprio quando tutto faceva ipotizzare un futuro roseo, è riuscito a  sbattermi la porta sui denti senza il minimo pudore, ho concentrato le forze e gli spazi sull' altro precente programma di affiliazione. 
Tutto è andato bene fino a quando... fino a quando il credito è salito forse oltre quanto essi stessi immaginavano, così da  qualche mese, nessuno si degna di pagare un centesimo.  
Immagino che queste scorrettezze, per non apostrofarle con un aggettivo forse troppo pesante e offensivo, succedano proprio perchè si approfitta del fatto che è praticamente impossibile per un piccolo sito amatoriale intraprendere azioni legali contro multinazionali economicamente forti.

Mi dispiace utilizzare questo spazio, non per parlare della grande passione che ci accomuna, ma per esternare qualche amarezza e delusione. 
C' è chi si approfitta di Vespaforever per farsi pubblicità gratis,
c' è stato chi dall' alto della sua posizione mi ha lusingato con belle parole e progetti ambiziosi che poi miseramente e vergognosamente ha quasi rinnegato.

Arriverà prima o poi uno sponsor serio che possa liberare le pagine dai tanti "banner carità", in favore di pochi (seri e paganti...) e inerenti ai contenuti ?  
La speranza come si dice non muore mai, e per ingannare il poco tempo libero... aspetto con fiducia...

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73° Pensiero al vento
 
La Vespa è nata ed è stata vissuta da tutti come un comodo, economico e simpatico mezzo di trasporto. Non si pensava certo che sarebbe poi diventata uno status symbol destinato a pochi (si fa per dire) appassionati. 
Tutto è andato avanti in perfetta sintonia fino alla metà degli anni 90, poi sono cominciate le campagne di disinformazione o malainformazione, che hanno convinto la massa della gente a disfarsi dei vecchi mezzi inquinanti, in favore di altrettanto se non più inquinanti mezzi di trasporto, rigorosamente ricoperti di plastica grigio metallizzata. 
Anche questi poi non andavano più bene, e saltarono fuori i vari euro 1, 2, 3, 4, 5, 6 , una serie destinata a non finire mai. 
Obiettivamente l' ambiente e la nostra salute vanno tutelati, 
alcuni veicoli non revisionati, potevano inquinare, ma è stato più volte dimostrato che non si può fare di tutta l' erba un fascio, 
e proprio la Vespa classica sembra essere la meno inquinante. 
Se consideriamo poi che di veicoli storici, ahimè, ce ne sono veramente pochi, anche ipotizzando che siano inquinanti, il loro impatto ambientale non è assolutamente rilevante ne misurabile. 
Ma la logica e il buon senso non vanno d'accordo con altre logiche, 
come il prostrarsi ad alcune direttive europee e soprattutto agli interessi del politico di turno che approfitta della credulità popolare per mettere paure infondate che gli torneranno poi utili, 
e ad altre logiche consumistiche e di mercato, che purtroppo abbiamo sotto i nostri occhi ogni giorno, ma ormai ne siamo talmente assuefatti da non rendercene conto (vedi le folle che ogni giorno migrano verso i grossi centri commerciali senza sapere cosa comprare, ma ne escono con carrelli stracolmi di inutilità). 
Il risultato di questo è che noi appassionati che teniamo in perfetta efficienza le nostre Vespe, patrimonio culturale, tecnico e artistico italiano, 
invece di essere premiati ed incentivati a continuare in questa opera certamente meritoria, 
veniamo spesso additati come inquinatori irrispettosi, ignorando le vere cause dell' inquinamento ( tra le quali i centri commerciali citati prima). Va bene, possiamo andare a testa alta, senza ascoltare le malelingue, 
ma di questo se ne sono resi conto coloro che remano contro chi alla logica del consumo sfrenato non vuole cedere come noi. 
Già anni fa ci avevano tolto la miscela, ci hanno complicato la vita con revisioni sempre più esasperanti, confische minacciose. 
Ma non bastando, con disprezzo verso di noi e comunque verso chi una macchina nuova proprio non se la può permettere, e credetemi, sono veramente in tanti, 
hanno cominciato in alcune città col divieto, addirittura sette giorni alla settimana e 24 ore al giorno e in certi casi per sempre, di poter accedere o circolare nel centro abitato. Sperano con questo di convincerci a disfarci della Vespa, della vecchia moto o della vecchia auto, perfettamente in regola e alla quale siamo spesso legati anche da una sorta di affetto? 
Anche le compagnie di assicurazione aiutano chi ci vuole male nella sua opera, non pagando i danni subiti in caso di sinistro, se la spesa di riparazione supera il valore del mezzo ( ovviamente il valore lo danno loro..). 
Sono schifato da tutto questo andazzo, 
amareggiato nel constatare che qualcuno ci casca, 
ancora una volta penso: " ASI e FMI, ma cosa state facendo per noi, oltre ad incassare la quota annuale di iscrizione? Per favore spiegatemelo, perchè sinceramente non lo riesco più a capire

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72° Pensiero al vento

Siamo nel 2006, e tutti gli appassionati ben sanno che è il 60° anniversario della nascita del mito italiano nel mondo, che dal dopoguerra, al contrario di altri "fuochi di paglia", è ancora protagonista sulle strade di tutto il mondo.
La Vespa, che fascino.... forse nessun' altra innovazione tecnologica e di costume soprattutto, ha avuto tanto successo,
forse la sentiamo ancora più italiana della 600 e degli spaghetti.
Inutile per celebrarla ripercorrerne la storia, già raccontata in queste pagine,
ma vorrei dedicare presto uno spazio ad una Vespa particolare che, se la prima ha dato il là, questa, molto più moderna, ha lasciato un altrettanto importante segno nell nostro costume. Anche lei festeggia 30 anni.. ma ne parleremo presto.
Intanto, nonostante il reiterarsi ancor più opprimente di divieti e limitazioni e il vociferare di possibili messe al bando dei gloriosi due tempi, restiamo uniti,
non disperdiamoci chiusi nel guscio della nostra singola passione, ma teniamoci pronti a probabili future battaglie per riappropriarci del nostro sacrosanto diritto di circolare liberamente con le nostre Vespe perfettamente in regola e revisionate,
forti dell' essere fieri di viaggiare su un due tempi molto meno imquinante di quelli più moderni.
Non dimentichiamo nenche la battaglia contro la confisca, purtroppo la cattiva informazione ha convinto molti che sia un problema superato, ma è più che mai attuale, in quanto ancora in vigore.
Insomma un anno cominciato con tanta voglia di Vespa e che forse ci vedrà dover combattere per non essere calpestati da leggi inique o amministrazioni locali non all' altezza del loro compito.
Le associazioni ci sono, ma fanno poco,
sproniamole a lavorare per noi che paghiamo la quota asociativa, altrimenti faremo da soli.
"chi la dura la vince"

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71° Pensiero al vento

Ragazzi... ma il freddo ci congela anche le idee e l' entusiasmo?
Nooo dai!
Siamo primissimi su tutti i motori, le visite sono tantissime...
ma purtroppo ci sono alcune sezioni di VespaForever che senza la vostra collaborazione restano sempre uguali..
Perchè non inviate più, come tempo fa, le vostre esperienze ?:
viaggi in Vespa, racconti, curiosità, storie strane, romantiche, simpatiche o antipatiche,
tutto quello che vede la Vespa come protagonista o comparsa...
Aspetto fiducioso nella vostra collaborazione,
avrete la piccola-grande soddisfazione di contribuire ad arricchire di contenuti nuovi e interessanti il punto di ritrovo di migliaia di Vespisti ogni giorno..

Gianluca

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