LE CANDELE: EQUIVALENZE, SCELTA E CARATTERISTICHE

Cosa è la candela, quale la sua funzione e l' importanza del grado termico.

Il primo compito di una candela è di chiudere la camera di combustione. Il lavoro successivo è di produrre una scintilla che servirà per la combustione. Ma non bisogna dimenticare che la candela conduce parte del calore generato dalla combustione alla testa.
Il grado termico e' la capacità della candela di condurre il calore dalla sua punta di accensione, alla testata e quindi nel sistema di raffreddamento.

Una candela fredda mantiene fredda la temperatura della sua punta e conduce molto calore alla testa.

Una candela calda mantiene la temperatura della punta molto alta e conduce una poco calore alla testa.

Per un funzionamento ottimale, la punta d' accensione della candela deve mantenere una temperatura di almeno 455 gradi per evitare l' accumulo di residui carbonici. Se  la temperatura della punta supera gli 845 gradi i metalli cominciano a rompersi. A circa  930 gradi la candela diventa incandescente e può provocare pericolose preaccensioni dentro la camera di scoppio, fino ad arrivare a forare il cielo del pistone!

Osservando l' aspetto della Candela, è possibile stabilire se la carburazione del motore è corretta:

Se la carburazione è ottimale, l'isolante è color nocciola chiaro e gli elettrodi puliti e di colore non troppo scuro.

Se è imbrattata e di colore scuro, la carburazione è troppo grassa e con una percentuale di olio eccessiva.

Se l'isolante è bianco e gli elettrodi molto chiari, la carburazione è eccessivamente magra, quindi aumentano notevolmente i rischi di grippaggio.

 

Le candele si dividono in 2 categorie: a "passo lungo" e a "passo corto"

La differenza è facilmente visibile, in quella a passo corto la parte che va avvitata nella testa è la metà di quella a passo lungo. Le Vespe classiche usano esclusivamente candele a passo corto.

La parte della candela che si affaccia nella camera di scoppio, è chiamata radice, è sottoposta ad un notevole accumulo di calore che va smaltito se si vogliono evitare danni irreparabili al motore, oltrechè alla candela stessa. Infatti, se la candela si scalda troppo, si possano verificare fenomeni di preaccensione capaci di provocare perfino la foratura del cielo del pistone. Se invece la candela non si scalda a sufficienza si formano su di essa depositi carboniosi che non riescono a bruciare completamente: così tra gli elettrodi si forma il "ponte" che impedisce lo scoccare della scintilla. La candela deve quindi essere scelta in base alle caratteristiche del motore: un tipo "freddo" su motori che tendono a scaldare e una candela "calda" in caso contrario.

La candela fredda ha il piede interno dell'isolante poco sviluppato e quindi poco esposto al calore della combustione, in quella calda il piede è piuttosto lungo e quindi maggiormente esposto al calore.

È necessario stabilire una scala di classificazione delle candele in base al loro grado termico. La prima a provvedervi è stata la Bosch con la sua famosa scala. Le candele vengono classificate in base al numero di secondi che impiegano a passare dalla temperatura ambiente a quella in cui si possono verificare fenomeni di preaccensione. Per esempio, una candela di grado 200 impiega 200 secondi per arrivare all'autoaccensione; quindi, le candele con un indice termico più alto sono le più fredde e viceversa. Successivamente la Bosch ha introdotto una nuova scala, basata su una serie di numeri da 1 in su, passando sempre da candele più calde a candele più fredde.

Esistono tabelle di conversione presso i ricambisti.

Tabella di comparazione del grado termico Bosch Vecchia numerazione Nuova numerazione

150 4
175 5
200 5
225 6
240 7
260 8
275 9/10
1001 101

Più il numero del grado termico è basso (es.: BP 4 ES) più la candela è "calda". La punta dell'isolatore è lunga e trattiene il calore. Più il numero della candela è alto (es.: BP 8 ES) più la candela è "fredda" La punta dell'isolatore è corta e smaltisce rapidamente il calore

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