Vecchia targa, che passione!!!

Finalmente una notizia confortante, anche se si sarebbe potuto fare di meglio, evitando la richiesta di iscrizione all' ASI, ma forse presto ci riusciremo..

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Su un veicolo radiato d' ufficio ( cancellato d' ufficio è il termine tecnico corretto) è adesso possibile mantenere la vecchia targa e procedere alla reimmatricolazione, semplicemente pagando gli ultimi tre bolli ( tasse di possesso ) maggiorate del 50% , a patto che si disponga appunto della vecchia targa, del libretto di circolazione e foglio complementare.
Unico "bastone tra le ruote" è richiesta l' iscrizione all' ASI
o FMI .
Questo grazie all' Art. 18 finanziaria 2003 (L.289/2002). Disposizioni in materia di reimmatricolazioni dei veicoli.

Reiscrizione veicoli storici (art.18 Legge n. 289/2002)

La legge (art.18 L.289/2002- legge finanziaria 2003) prevede la possibilità di reiscrivere al Pubblico Registro Automobilistico i veicoli radiati d’ufficio d’interesse storico e collezionistico, conservando targhe e documenti originari.

Sono veicoli d’interesse storico e collezionistico, in base all’art.60 del Codice della Strada, i veicoli iscritti in nei registri ASI (Auto-Moto Club Storico Italiano), Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI (Federazione Motociclistica Italiana).

Per ottenere la reiscrizione è indispensabile che l’interessato:


sia in possesso di targhe e carta di circolazione in originale (in mancanza il veicolo deve essere reimmatricolato, con conseguente cambio della targa);

dimostri l’avvenuto pagamento delle tasse automobilistiche arretrate del triennio precedente a quello nel corso del quale si richiede l’iscrizione, con una maggiorazione del 50%.

E' possibile accettare pratiche con pagamento forfettario (sempre maggiorato del 50%), solo nel caso particolare in cui l'interessato presenti un parere favorevole rilasciato in tal senso dall'Ente titolare del tributo.

E’ da notare che , per effetto della reiscrizione al P.R.A. del veicolo, viene ripristinato l’obbligo di pagare la tassa automobilistica dal periodo in corso alla data della richiesta; inoltre non sono più valide le attestazioni di esenzione per le tasse rilasciate a suo tempo dal Ministero delle Finanze a favore di veicoli storici specificatamente individuati.

La reiscrizione al P.R.A. del veicolo radiato d’ufficio deve precedere l’annotazione nei registri del Dipartimento dei Trasporti Terrestri.

Se l'interessato dispone delle targhe originarie ma non della carta di circolazione, deve richiedere all'Ufficio Provinciale del Dipartimento dei Trasporti Terrestri l'immatricolazione del veicolo con la stessa targa (a questo fine deve presentare dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante l'anno di prima immatricolazione, la precedente iscrizione al P.R.A. e l'anno di avvenuta radiazione d'ufficio, oppure copia dell'estratto cronologico rilasciato dal P.R.A.); una volta eseguita l'immatricolazione e ottenuto il rilascio della relativa carta di circolazione, deve reiscrivere il veicolo al P.R.A..

Se invece l'interessato dispone sia delle targhe originarie che della carta di circolazione originaria, deve rivolgersi prima all'Ufficio Provinciale ACI del Pubblico Registro Automobilistico e chiedere la reiscrizione del veicolo; ottenuta la reiscrizione deve poi chiedere l'annotazione nei registri del Dipartimento dei Trasporti Terrestri.

In entrambe le ipotesi sopra descritte, bisogna presentare al Pubblico Registro Automobilistico:

Questo è quanto è stato trasmesso dall' ACI alle sedi territoriali del PRA : A seguito dei chiarimenti intercorsi con gli organi competenti, si informa che i veicoli di interessi storico e collezionistico, individuati ex art 63 L342/00, dotati di attestato ASI, in possesso dei documenti originali e delle targhe, potranno beneficiare delle misure previste ex art 18 L 189/2002 (L. Finanziaria 2003). La formalità di reiscrizione al PRA potrà essere effettuata previa attestazione del pagamento delle tasse arretrate (è prevista una retroattività triennale) maggiorate del 50%. Peraltro, ottenuto il parere in premessa, abbiamo ora informato le Regioni e le Province Autonome – titolari del tributo – affinché comunichino a questo Ente se la tassa debba essere calcolata in misura piena o forfettaria; di conseguenza, non è ancora possibile dare attuazione al disposto dell’art 18 in argomento. In attesa del riscontro delle suddette Amministrazioni, si prega quindi di voler informare della momentanea impossibilità a dare applicazione ai benefici in argomento, assicurando peraltro l’interesse dell’Ente e delle citate Amministrazioni a risolvere con celerità la questione.”

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Gli appassionati che non intendono rinunciare alle vecchie targhe, possono tirare un sospiro di sollievo. Il 13 maggio 2000 è entrato in vigore il dpr n°. 105/2000 che autorizza il duplicato della carta di circolazione, smarrita, sottratta o deteriorata, senza dover reimmatricolare il veicolo. Basta quindi la denuncia agli organi di Polizia, che rilasciano un permesso provvisorio di circolazione, valido 90 giorni e trasmettono la richiesta di duplicato, all' ufficio centrale del Ministero dei trasporti, che invierà al domicilio del proprietario il duplicato. Le cose si complicano se il veicolo non è iscritto all' archivio del PRA, in tal caso occorre rivolgersi all' ufficio provinciale della Motorizzazione Civile. Il costo per il rilascio del duplicato della carta di circolazione, è stato ridotto a 15,50 Euro. Quando mancano i dati negli archivi informatizzati della Motorizzazione, la procedura è un po' più lunga, in quanto si deve risalire alla paternità del veicolo ed eventualmente, ricostruire i dati tecnici mancanti. In questo caso, basta richiedere l' estratto cronologico al PRA per risalire al n° di telaio e di omologazione. Occorre anche il certificato delle caratteristiche tecniche, rilasciato dalla Casa o dall' ASI, per completare i dati mancanti.

Quando si smarrisce la targa, occorrerebbe procedere alla reimmatricolazione, ma con una procedura un po' più lunga, si può inoltrare una richiesta per mantenere i numeri precedenti, inseriti però, nella configurazione della targa attuale.

(articolo tratto da "Ruoteclassiche" giugno 2000)

 

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