Tutti in Vespa contro il nuovo piano traffico: il popolo degli scooteristi non
ha alcuna intenzione di circolare a targhe alterne. L´ordinanza firmata dal
sindaco Diego Cammarata e in vigore da lunedì prossimo, costringe i
motociclisti a tenere in garage i mezzi Euro 0 un giorno sì e un giorno no,
proprio come le macchine.
Ma ogni giorno 107 mila palermitani usano i mezzi a due ruote per muoversi in
città, e quasi 34 mila tra loro viaggiano in sella a moto e scooter non
catalizzati. Il nuovo piano traffico, che mette al bando le Vespe, prevede il
via libera solo per i mezzi catalizzati, cioè quelli acquistati dopo il 1999, e
per quelli a quattro tempi. Un´anomalia secondo Eros Lodato, presidente
provinciale della Federazione motociclistica italiana, pronto, insieme con i
suoi mille iscritti palermitani, a organizzare una manifestazione di protesta
davanti a Palazzo delle Aquile. Ovviamente in sella alle moto.
«L´ordinanza è contraddittoria - dice Lodato - non tutte le moto a quattro
tempi, infatti, sono catalizzate. E allora cosa farà il vigile se mi troverà
in sella nel giorno della targa sbagliata? Multarmi perché la moto non è
catalizzata o farmi passare perché guido un mezzo a quattro tempi?». Lodato,
insomma, non ci sta: «È ingiusto che le moto siano tenute fuori a giorni
alterni in un´area che va dallo stadio alla stazione - sostiene - C´è uno
studio dell´Arpa che certifica che i motociclisti contribuiscono all´inquinamento
dell´aria solo per lo 0,6 per cento del totale. Cosa dovrebbe fare chi ha una
moto comprata più di dieci anni fa? Si penalizzano i più deboli».
Sul piede di guerra sono soprattutto i "vespisti", che guidano mezzi a
due tempi. Antonio Paleologo è presidente del club Ruote basse Palermo, che
riunisce oltre 150 patiti dello storico scooter Piaggio. «La mia Vespa ha
quarant´anni e non è la più vecchia delle iscritte - dice - Un´auto Euro 4,
che ha il via libera, inquina molto più di me. Uno stesso tragitto in Vespa si
fa in cinque minuti; in macchina, se consideriamo anche il tempo necessario a
trovare parcheggio, ce ne vogliono trenta. La Vespa, poi, è un mezzo sociale:
dura anche trent´anni e percorre 35 chilometri con un litro, mentre le macchine
appena 10».
Più possibilista il Vespa club Panormus che, insieme con Guzzimania, dice sì
alle limitazioni purché ci siano controlli rigidi: «Lo smog è un problema
serio - dicono Caterina Bono, di Panormus, e suo marito Nino Lamberto, del club
Guzzi - Accettiamo l´ordinanza, ma a patto che ci siano i vigili per effettuare
i controlli. Se sarà il solito pasticciaccio, a pagare saremo come sempre noi
motociclisti».
Il presidente della Federazione moto staffetta Antonio Marino, che ha da poco
fondato una nuova associazione, la Federazione italiana mobilità sostenibile,
chiede che il provvedimento venga modificato: «Le moto e gli scooter devono
essere liberi di circolare - dice Marino - anzi l´uso dei mezzi a due ruote va
incentivato. Inquinano poco e si muovono velocemente per la città».
Ieri l´Amat ha continuato a installare nelle strade i nuovi cartelli che
indicano l´obbligo delle targhe alterne: la sistemazione della segnaletica però
sarà completata non prima di sabato.