104° Pensiero al vento
un altro anno insieme |
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Si può dire ormai "tanti anni fa" spinto dalla grande passione per la Vespa, ma con meno impegni personali e grattacapi, dopo aver letto alcune riviste per principianti, mi improvvisai webmaster. Nel giro di poche ore misi on line la prima versione, fatta di poche pagine, di Vespaforever, così, quasi per gioco. Allora in rete non c'era quasi niente dedicato alla Vespa, così il successo arrivò molto più velocemente di quanto potessi immaginare. Era il 2000, dieci anni fa! Qualcuno potrebbe obiettare che, visti i tanti anni di pubblicazione di Vespa Forever, ci si potrebbe aspettare qualcosa di più professionale e di migliore impatto estetico. Ma se il sito era nato allora come gioco, e per questa sua semplicità, pur nelle ormai innumerevoli pagine, è stato apprezzato, non ritengo opportuno stravolgerlo. Mi limito, nei pochi ritagli di tempo libero, ad apportare solo qualche piccolo miglioramento e a mantenerlo aggiornato. Ringrazio tutti
voi che lo visitate ogni giorno, questo mi gratifica non poco:
Gianluca |
un sogno lungo una vita |
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E' trascorso molto tempo da quando un bambino viaggiava aggrappato allo scudo della Vespa 125 grigia, ma quel bambino cresciuto almeno nell'aspetto esteriore non potrà mai dimenticare l'emozione di quei giorni. Il profumo della miscela che il benzinaio pompava a mano e si vedeva salire nel cilindro di vetro, la radiolina nella sacca del copriruota, il contrasto fra il traffico della statale e la serenità della pineta meta dei pic nik estivi, le piccole dita che afferravano con un po' di timore il maniglione rigido della sella mentre si andava al mare, la cassetta di legno incastrata sotto la pedana per evitare che il sottile cavalletto si piantasse nella sabbia, mentre si gustava il fresco gelato "biscotto". Passano gli anni e la Vespa è sempre il suo sogno, da quando la guidava di nascosto nel cortile o per i viottoli fra i campi coltivati, quando smontava e rimontava il carburatore, la testa.. fino a quando arrivò il sospirato giorno della patente A, con le 3,50-8 nuove comprate per festeggiare il battesimo ufficiale sulla strada. I coetanei avevano le ET3, ma lui, orgoglioso della sua vecchia Vespa di famiglia, si era limitato a rimodernarla un po' improvvisandosi carrozziere per verniciarla del suo colore preferito e quella Vespa diventata blu lo accompagnava per percorsi sempre più lunghi, dal mare alla città, alle colline e oltre, spesso in piacevole compagnia. Per un appassionato i sogni non finiscono mai, non si è ami arrivati ad un punto fermo, ma si cerca sempre qualcosa di nuovo, così a quella Vespa se ne affiancarono altre, simili ma diverse per storia ed emozioni. Non sempre i sogni si riescono a realizzare, se è già difficile fare previsioni meteorologiche, è impossibile immaginare cosa la vita ci regalerà o toglierà. E' così che il sogno di riportare così com'era quella fantastica prima Vespa quando le sue piccole ruote la trascinavano dolcemente sull'asfalto del lontano "58, è forse un' utopia, quando tutto aumenta e tirare avanti è sempre più difficile, un restauro a regola d'arte è ormai un privilegio riservato a pochi eletti. Come dicevo, un appassionato non smette però mai di sognare, se si tocca il fondo non si può che risalire, tempi migliori dovranno per forza arrivare per tutti. Un inaspettato regalo? una Far Basso, chissà... ? Se niente si può prevedere, tutto si può sognare, e si può sognare anche quando non si è più bambini, in fondo è questo che ci aiuta a vivere meglio.
Gianluca |
102° Pensiero al Vento
un piccolo faro nella nebbia |
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E' una sera come tante, forse sono solo un po' più stanco di portare il peso di una lunga giornata. Di sprofondare in una meritata morbida poltrona però non ne ho voglia, di omologarmi preda delle monotone imbecillità televisive, tantomeno. La radio trasmette vecchi cavalli di battaglia di fresche e lontane serate in discoteca riaprendo cassetti impolverati nella mia memoria. Possedere una Vespa allora era già un vanto, ma non immaginavo sarebbe diventata un oggetto di culto, era semplicemente un modo elegante per spostarsi divertondosi. "Don't you feel my love for you?.... The glow of love..." Con queste melodie nella mente, incurante di nebbia, oscurità e temperatura, corro verso la Vespa e dopo un paio di colpi di pedivella il motore canta già allegramente assieme a me. Il faro di soli 25 watt fende la nebbia quanto basta per viaggiare a 60 Kmh, le gomme nuove rotolano liberamente sull'asfalto nero. Una svolta, poi un'altra, un'altra ancora e mi ritrovo presto in quello che allora era il mio regno, quasi me ne ero dimenticato. Canticchiando mi muovo nell'affascinante oscurità. A quest'ora sono solo. Mi addentro in questi angoli, ora semideserti, che durante l'estate raccolgono tante persone. In sella alla mia Vespa mi diverto a colonizzatore fette di oscurità, fette di libertà. Nessuno potrà fermarmi, la mente vola in perfetta sincronia col rombo sempre gradevole di questo glorioso due tempi. Quale altro mezzo di trasporto può regalare tutto questo? Un plasticoso scooterone o una fiammante macchina grigia? No di certo. Ancora una volta ringrazio la mia Vespa!
Gianluca |
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101° Pensiero al Vento
perplesso |
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Italiani
popolo di santi poeti e ... alcolisti?
Come italiano resto incredulo, perplesso e offeso da come i mezzi di informazione stanno dipingendo gli automobilisti e motociclisti. E' mai possibile che quasi tutti gli incidenti stradali da qualche tempo, e solo da qualche tempo, siano causati da guidatori in stato di ebbrezza? No, mi dispiace ma io non ci credo Mi infastidisce vedere tante palette agitarsi ai lati delle strade, soprattutto nelle ore serali e notturne in cerca di qualcuno da multare pesantemente e magari confiscare addirittura la macchina o la moto! E' evidente che qualcosa non va, che i sistemi o metodi di misurazione andrebbero riveduti, non si è liberi di rimettersi alla guida dopo avere bevuto una sola birra ?, Non meravigliamoci troppo se poi qualcuno, preso dal panico non si ferma a prestare soccorso, la sicurezza è importante, la guida in stato di ebbrezza va contrastata e punita, d'accordo, ma senza cadere nell' esagerazione, Non sarebbe forse meglio occuparsi della manutenzione delle strade, della segnaletica non sempre chiara e ben visibile, invece di additare gli automobilisti e motociclisti come potenziali assassini ? Gianluca |
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