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vespaforever Site Admin

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vespa Site Admin
Registrato: 09/06/04 16:34 Messaggi: 10
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Inviato: Sab Nov 19, 2005 5:46 pm Oggetto: |
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Niente norma «salva-punti» e riecco l’incubo della confisca per otto milioni di centauri. Tornano le super-sanzioni e il sequestro definitivo delle «due ruote» per le infrazioni al Codice della strada. Tutto da rifare: non saranno restituiti né i punti agli automobilisti indisciplinati né i 10 mila motorini sottratti ai loro proprietari nei tre mesi dall’entrata in vigore del «giro di vite» (valore economico 50 milioni). Mercoledì la sanatoria aveva ricevuto il sì della Camera, incluse importanti modifiche come il foglio rosa a 17 anni, la guida delle minicar a 16 e le limitazioni per i vigili di fare multe con autovelox nelle strade extraurbane.
Ieri, però, il decreto è «caduto» al Senato: mancavano in aula troppi senatori della maggioranza, e per 4 volte è venuto meno il numero legale. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi, ora è adirato per lo stop al decreto sulla patente a punti: aveva già passato l’esame della Camera e doveva essere approvato entro il 20 novembre. Un provvedimento più volte ritoccato che aggiornava in molti aspetti il codice. Adesso il governo cercherà di farlo passare. Le ipotesi sono: agganciarlo alla conversione in legge di un decreto su altre materie; delega all’esecutivo per «una riforma organica e di sistema delle norme sulla circolazione stradale»; infine, ripresentarlo all’interno della Finanziaria, con alcune modifiche. L’emendamento si baserà sul testo originario, quello nato per restituire i punti illegittimamente sottratti agli automobilisti dopo un pronunciamento della Corte Costituzionale.
L’obiettivo, spiegano al ministero, è mantenere le parti cruciali del decreto inserendole in alcuni provvedimenti in discussione al Parlamento. Ciò che è certo, per il momento, è che il testo, uscito da due mesi di tavolo tecnico al dicastero dei Trasporti, non ce l’ha fatta a superare l’ultimo ostacolo, proprio a causa delle numerose assenze sui banchi della maggioranza. La sanatoria era già stata data per approvata. Invece il disegno di legge di conversione del decreto che doveva riformare il Codice della strada è stato affossato. Quindi rimangono in vigore le norme che tante polemiche avevano suscitato, a partire dalla confisca dei motocicli. Così riappare la contestata alienazione del ciclomotore o della moto per i «centauri» che viaggiano in due sul motorino, circolano senza casco o lo portano slacciato, trasportano oggetti ingombranti o animali non in gabbia. I sequestri definitivi, però, sono a rischio di ricorsi a giudici di pace e prefetti.
Le associazioni dei consumatori sollevano l’eccezione di incostituzionalità, annunciando di voler portare avanti centinaia di cause. La normativa verrà nuovamente applicata a prescindere dall’età. Se fermati «in flagranza» di una delle violazioni previste, il motociclo viene sequestrato e fatto trasportare in un apposito luogo di custodia, in attesa del provvedimento di confisca da parte della prefettura.
Una volta disposta la confisca, il mezzo a due ruote diventa patrimonio dello Stato che, quindi, decide se procedere con la rottamazione o la vendita all’asta. Unica via di uscita è rappresentata dal ricorso contro la contestazione dell’illecito, che se accolto, porta all’archiviazione del verbale. Sanzioni «esagerate e inutili», secondo le sigle di tutela degli utenti, che minacciano battaglia e invocano un pronunciamento della Consulta come avvenuto per le penalizzazioni della patente a punti. «Sono misure sproporzionate, eccessive e ingiuste - lamenta l’associazione dei vigili urbani - il 70% dei motociclisti, pur di rimanere in possesso del mezzo, non si ferma al nostro alt. Invece di punizioni esagerate servono corsi di guida e più informazione». Tra le confische più clamorose ci sono i motorini tolti a un anziano friulano che trasportava un barboncino, a un postino palermitano che ha percorso pochi metri senza casco e a casalinghe con le buste della spesa tra le gambe. Contro la legge 185 sono nati decine di coordinamenti di motociclisti che organizzano manifestazioni di protesta in tutta Italia.
L’eccezione di costituzionalità che rischia di essere presto sollevata riguarda il concetto di proprietà privata violato dalla legge, cioè la sottrazione definitiva di un bene. Anche la Federazione motociclistica ha preso carta e penna e ha scritto a tutti i senatori e deputati denunciando la «totale mancanza di proporzione che esiste tra le infrazioni e la penalizzazione inflitta alla circolazione dei motocicli». |
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