![]()
|
![]() |
Industriale gentiluomo![]() Sembra assurdo e forse troppo informale ricordare così, con un accenno alla prima giovinezza un’industriale del calibro di Andrea Pininfarina, ma preferisco lasciare ad altri l’inchiostro per raccontare il suo palmares di incarichi e di successi dentro e fuori l’azienda di famiglia. Andrea Pininfarina è stato soprattutto un bravo ragazzo, uno di quelli che vorresti per amico, e che le signore ambiscono ad avere come genero. Non tanto per i quattrini, che non guastano mai, ma per lo stile e la concretezza. Lascia una bella famiglia accanto a quella Vespa ultimo modello, la bis, tris nipote di quella “Primavera” dell’infanzia e lascia, purtroppo, un’azienda che ha risentito, come altre storiche carrozzerie che hanno fatto grande il nostro formidabile made in Italy, della crisi internazionale dell’automobile. Lui si è sempre battuto per mantenere le quote di mercato e fors’anche per non tradire lo spirito e la memoria di nonno Battista, lo storico “Pinin”. E stava lavorando alla prima city car elettrica di lusso, forse anche in questo scorcio di agosto, incalzato da un prototipo che sarà presentato a Ginevra nel marzo che verrà. Per lui c’era l’auto, e poi c’era il design a tutto tondo (come dimenticare la torcia olimpica uscita dalla sua matita?) ma con l’occhio più al mercato europeo che alle nuove piazze asiatiche. Cina compresa che, dicono i bene informati, aveva più di un interesse ad entrare nel tempio del design. E sarebbe proprio la Cina ad aver colorato di giallo le ore successive alla sua morte con un’improvvisa calata di speculatori (meglio sarebbe definirli avvoltoi, almeno nello stile) sulla borsa che hanno costretto Piazza Affari a sospendere il titolo per eccesso di rialzo. Una beffa, almeno per chi bazzica poco di titoli e di alta finanza e che si sarebbe aspettato quanto meno l’opposto, considerando il vuoto che la morte di questo gentiluomo sabaudo ed europeo al contempo lascia al mondo dell’impresa. E invece già si parla di cessioni e di «accelerate brusche al passaggio di proprietà». Il fratello Paolo, affranto dal dolore, smentisce e promette che «si andrà nella direzione tracciata da Andrea». Buon sangue, non mente. Meglio così. Scritto da: Beppe Fossati - beppe.fossati@cronacaqui.it |
Area Riservata![]()
Le videonotizie
|
Commenti