- Rimontaggio Vespa Primavera e modelli simili -

Attrezzi occorrenti:

chiavi fisse da 6,7,8,9,10,11,13,14,15,17,19mm;

chiave a tubo da 13mm

cacciaviti 1 a croce ed uno a taglio un po' grossi + 1 piccolo a taglio per i contatti elettrici;

pinze + tronchesine

2 martelli

attrezzo Piaggio per schiacciare il bordo scudo in alluminio

due cavalletti da bricolage per alzare la Vespa quando sprovvista delle ruote.

Oliatore.

Grasso.

Colla Bostik.

Premesse:

Queste norme sono dedicate a chi abbia smontato personalmente la vespa stessa, magari seguendo le nostre indicazioni, per cui, almeno teoricamente, dovrebbe essere capace a rimettere insieme ciò che ha smontato. Ci limiteremo pertanto a dirvi l’ordine più logico con cui procedere ed alcuni trucchi che si imparano con l’esperienza. Certi lavori sono più facili da fare in due, può essere l’occasione giusta per verificare quanto la vostra fidanzata tenga a voi!

Rimontaggio:

Appoggiare la scocca della vespa sui cavalletti.

Prima di tutto applicare il bordo in alluminio dello scudo, le liste della pedana, le varie scritte. Per il bordo scudo bisogna fare un po’ di attenzione ed è indispensabile l’utilizzo dell’attrezzo apposito, meglio farlo in due persone. L’attrezzo è costituito da una specie di pinza con due rulli alla estremità, con un profilo concavo e convesso. Appoggiare il bordino preformato sulla sede che andrà ad occupare e tenendolo ben fermo schiacciarlo coll’attrezzo partendo dall’alto, vicino al buco della forcella. Inizialmente schiacciarlo solo leggermente in alcuni punti “cruciali” per farlo stare fermo, poi gradatamente arrivare a far correre l’attrezzo in maniera da schiacciarlo tutto in maniera uniforme.

Le liste della pedana vanno fissate coi ribattini e non coi rivetti. I ribattini sono chiodi in alluminio. Occorrono di diametro 3mm e con la testa svasata per le liste e di pari diametro con la testa bombata per i terminali delle liste. Vanno infilati nel buco, tagliati con le tenaglie lasciandone sporgere 3-4 mm e poi ribattuti. Si tiene un martello appoggiato sulla testa del chiodo e con un altro si batte sull’altra estremità, sotto alla pedana. Prima si batte piano arrotondando i bordi poi due tre colpi decisi per schiacciarlo.

Il tappetino centrale va incollato col Bostik e poi fissato con le liste avvitate laterali.

A questo punto si mettono le scritte: se le avete tolte col trapano si possono incollare col Bostik (o equivalente); se sono nuove vanno ribattute: si appoggia un martello un po’ grosso all’esterno interponendo uno straccio per non rovinarle e si batte da dietro con un altro come per i ribattini.

Con la vespa sui cavalletti si monta il cavalletto. Un po’ di grasso tra i fermi ed il cavalletto ed un cordino per tirare la molla. Usate quattro viti M6 in inox lunghe 25-30 mm con dado e rondella spaccata: più efficace dei dadi autobloccanti. Non stringete le viti esageratamente in modo che il cavalletto scorra facilmente.

Ora si fa passare l’impianto elettrico. Lo si infila da “sotto al carburatore”, per ora assente. E’ un po’ complicato, ma con un po’ di pazienza si riesce. Bisogna farlo su col nastro da elettricista unendo le due parti che vanno una al devio luci e l’altra alla chiave e fanale. Cercate di fare una cosa il più “snella” possibile perché dovrà passare nello spazio che c’è di fianco al piantone di sterzo (a destra per la precisione). Se si è lasciata una "sonda" durante lo smontaggio sarà sufficiente attaccarlo ad essa con del nastro isolante e tirare la sonda. Se disponibile è utilissima una "molla" in nylon che usano gli elettricisti per far passare i fili elettrici. Per la parte che va dietro si deve mettere prima la guarnizione rotonda nel telaio (sotto al serbatoio) poi, ungendolo, si fa passare il cavo che va al fanale.

Prossimo lavoro è far passare le guaine dei comandi. Esse vanno tagliate con queste misure: frizione 150 cm, cambio (2) 150 cm, freno ant. 103cm, acceleratore 140 cm, per il freno posteriore si allarghino le braccia… un po’ di più…. Così va bene. Logicamente frizione e cambio passano nello spazio di sinistra del piantone di sterzo (davanti i due del cambio, dietro quello della frizione), l’acceleratore nello spazio di destra insieme all’impianto elettrico, il freno ant. nell’interno della forcella. E’ comodo distinguere le due guaine del cambio: consiglio di dare un giro di nastro sia sopra che sotto ad una delle due. Se avete tenuto le guaine vecchie nella loro sede basterà attaccare queste ultime con del nastro adesivo alle nuove. In questo modo nello sfilare le vecchie entreranno perfettamente le nuove.

Ora possiamo rimontare la forcella. Se sono state tolte bisogna rinfilare le sedi dei cuscinetti di sterzo. Togliere bene la vernice nel punto dove si infilano ed interponendo un pezzo di legno, martellare senza paura per farle entrare bene. Per quella inferiore conviene mettere a gambe all’aria la vespa.

Infilare la forcella. Logicamente si deve mettere prima il parafango sul quale abbiamo già montato il fregio. Attenzione che le gabbie dei cuscinetti hanno un verso, devono tenere le biglie al loro posto senza fregare sulle sedi. Ingrassare per benino i cuscinetti. Una volta infilata la forcella avvitare bene il dado finché lo sterzo diventa un po’ duro, interporre la rondellona ed avvitare il controdado abbastanza stretto. Tenendo fermo il controdado svitare il dado in modo che lo sterzo ritorni morbido.

Tirare giù la vespa dai cavalletti ed appoggiarla su ruota anteriore e cavalletto.

Manubrio: prima di montarlo togliere la vernice sia dalla sede dove si infilano i comandi di cambio e gas sia sui tubi dei comandi stessi. Essi devono ruotare liberamente. Montare il manubrio sulla forcella facendo attenzione alle guaine e all’impianto elettrico (farle uscire dal buco del tachimetro). Mettere la vite che lo ferma solo una volta infilato, non stringerla: lo si farà alla fine.

Rimontare i comandi di cambio e gas. Se li avete smontati con furbizia ora saprete in che ordine rimontarli altrimenti ve lo dico io: la rondella spessa va contro al manubrio, poi si mette quella storta, poi quella sottile e per ultima la sede dei cavi. Un po’ di grasso non fa male.

Possiamo iniziare a far passare i cavi.

Frizione: infilare il cavo da dietro la leva (che fisserete dopo) esso passa dentro al tubo del comando del cambio, esce dalla fessura nello stesso e si infila nella fessura sul manubrio, sotto al tachimetro. Solo a questo punto infilarlo nella guaina ungendolo abbondantemente. Lo infiliamo tutto fino a farlo uscire da sotto. A questo punto possiamo infilare il nottolino nella leva e montare la stessa eventualmente interponendo una rondella tra leva e manubrio. Tirare il cavo da sotto in maniera che la guaina si infili nel manubrio.

Procedere allo stesso modo per il freno anteriore. L’unica differenza è che tra guaina e manubrio si deve interporre un bussolotto che terrà nella sua sede il cavo.

Ora infiliamo, sempre ungendoli abbondantemente, i cavi di acceleratore e cambio. Una volta passati ed agganciati nei fermi sui comandi possiamo fissare, avvitandolo, il fermo in teflon che blocca le guaine al centro del manubrio.

Montiamo ora, avvitandolo l’ammortizzatore posteriore, il portatarga ed il fanale posteriore.

A questo punto possiamo mettere su il motore, completo di marmitta e ruota, avendo cura di ungere col grasso il vitone che fissa il motore al telaio.

Ora montiamo il freno posteriore, io consiglio di usare il cavo con l’occhiello, più facile da fissare alla leva. Usiamo anche qui le viti in inox M6, lunghe 30mm e dadi autobloccanti.

Ora colleghiamo i cavi:

la frizione deve avere un gioco tra leva e manubrio di due mm circa;

per il cambio si deve mettere la leva sul puntino del folle, tirare bene i cavi ed attaccare i due fermi al comando sul motore. Registrare il sistema sugli appositi registri sul motore in modo che quasi non ci sia gioco e che sia identico verso la prima e verso la seconda;

i freni devono essere registrati così: tiro il filo finché la ruota non gira con interferenza, e ritorno indietro di poco.

Collegare i cavi elettrici, logicamente come erano collegati prima.

Montare il carburatore dopo averlo logicamente pulito ed il comando dello starter. Collegare il comando del gas che anche lui deve avere un minimo gioco.

Montare il comando del rubinetto sul serbatoio e mettere il serbatoio collegandolo col tubo al carburatore; mettere ora la guarnizione rotonda tra leva del rubinetto e telaio.

Mettere la sella.

Montare il tachimetro fissandolo con la vite sotto al manubrio, poi fanale anteriore, e ghiera cromata.

Mettere la miscela nel serbatoio, tirare il comando dell’aria verso l’esterno, ruotare il comando del rubinetto in modo che si legga la R, aprire leggermente il gas, eventualmente ruotare la chiave di accensione a destra, dare le “zampate” necessarie alla leva di avviamento e…via!!!!

Grazie A Tommy, che segue il sito dagli esordi, per avere reperito in rete queste informazioni, che ho pubblicato molto volentieri.

Home